Ogni guerra ha le sue regole e i suoi principi: ecco l’elenco dei crimini e le sanzioni che possono essere inflitte
Anche la guerra, strano a dirsi, ha le sue regole e i suoi principi. Evidenziati dai trattati e dal Diritto Internazionale umanitario. Regole che spiegano i limiti entro i quali gli eserciti sono chiamati a muoversi e gli eventuali crimini di guerra, che possono portare a ulteriori sanzioni e condanne.
Ma quali sono questi crimini di guerra, sottolineati dalla convenzione di Ginevra e dai principi di Norimberga? Il diritto Internazionale umanitario spiega che: “persone e beni civili non possono essere attaccati in nessuna circostanza. Le parti in conflitto devono sempre distinguere gli obiettivi militari dai civili o dai beni di carattere civile”. Oppure: “Le armi che colpiscono in maniera indifferenziata e provocano sofferenze inutili o gravi danni ambientali sono vietate. Rientrano tra queste le armi biologiche e chimiche, le mine antiuomo, le armi incendiarie e le munizioni a grappolo”.
Il primo vero crimine di guerra resta: l’omicidio volontario e la deportazione di civili, seguito dall’Omicidio volontario di prigionieri di guerra. Negli ultimi giorni leggiamo dichiarazioni e testimonianze legate all’uccisione degli ostaggi, altro crimine grave che non può essere giustificato. Hanno fatto scalpore le dichiarazioni di una parlamentare ucraina che ha accusato i russi di essersi macchiati di aver stuprato delle donne, altro crimine che non può passare inosservato. Così come il saccheggio di proprietà pubbliche e private, mai giustificate in nessun conflitto.
Sotto osservazione anche il comportamento delle truppe in caso di devastazioni non giustificate da necessità militari. Altri crimini di guerra sono l’utilizzo di armi proibite (esempio le armi chimiche), o gli attacchi contro chi porta soccorso ai civili (ad esempio la Croce Rossa o i responsabili delle Nazioni Unite), o l’uso fraudolento della bandiera bianca o dell’insegna della CRI.
Cosa succede nel caso in cui vengano confermati i crimini di guerra? La pena massima prevista dal Tribunale dell’Aia è l’ergastolo, ossia la prigione a vita. Tuttavia, come in ogni tribunale, l’entità della pena è data dalla gravità dei reati commessi e, a differenza di quanto avviene in altri ambiti giuridici, l’imputato non può essere processato in contumacia: l’imputato deve essere presente fisicamente in aula (e quindi presumibilmente, già in stato di arresto).