Ucraina, attaccato impianto chimico di Sumy: allarme fuga ammoniaca

Caccia russi nella notte hanno colpito l’impianto industriale della Sumykhimpro ed è stato danneggiato un serbatoio: lo ha comunicato direttamente il governatore della regione Dmytro Zhyvytskyi, mettendo in allerta la popolazione

Come se non bastassero le difficoltà “normali” della guerra, ci sono stati attimi di terrore supplementari in Ucraina nel corso della notte, intorno alle 3:55. Gli attacchi da parte dei caccia russi hanno infatti colpito la regione di Sumy, precisamente l’impianto industriale della Sumykhimpro, dove è presente anche un impianto chimico.

Sumy
La foto dell’impianto chimico di Sumy dove c’è stata la perdita di ammoniaca (Ansa)

Ne è derivata una pericolosissima fuoriuscita di ammoniaca, che ha portato all’allarme lanciato direttamente dal governatore Dmytro Zhyvytskyi, il quale ha avvertito agli abitanti di prendere precauzioni, nello specifico di “rifugiarsi sotto terra, andare in bagno e aprire le docce, respirare attraverso una benda umida“. Uno stato d’allerta che è stato esteso su tutta l’area interessata, composta da due villaggi nel giro di 2,5 chilometri, quelli di Novoselytsya e Verkhnya Syrovatka.

Allarme rientrato in mattinata

Sumy
Alle 7:50 il governatore della regione di Sumy Dmytro Zhyvytskyi ha rassicurato tutti (Ansa)

Fortunatamente l’allarme è rientrato questa mattina, nel momento in cui su Twitter è stata pubblicata la comunicazione da parte del Centro per le comunicazioni strategiche del Ministero della cultura ucraina in cui veniva riferito che la perdita fosse “sotto controllo con una sola persona ferita“. In seguito è arrivata anche la conferma su Telegram da parte del governatore della regione di Sumy Dmytro Zhyvytskyi: “Alle 7:50 la perdita è stata eliminata. Le squadre del Servizio di emergenza statale e dell’impianto stanno lavorando per sistemare la nuvola di ammoniaca. Allo stato attuale i lavori vanno avanti in modo regolare e non vi è alcuna minaccia per la popolazione. Le notizie riportano di una persona ferita, si tratta di un dipendente dell’impresa“.

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