Valeria Fabrizi e il tumore: “Ho rinunciato a operarmi subito perchè…”

Valeria Fabrizi è un’artista molto amata, ha alle spalle una carriera eclettica e eccellente, e il pubblico sa apprezzare ogni suo ruolo. Nota a tutti come Suor Speranza in Che Dio ci aiuti Valeria ha partecipato all’ultima edizione di Ballando con le stelle dimostrando talento e capacità anche nella danza. Ospite del salotto di Verissimo dello scorso weekend Valeria Fabrizi ha raccontato se stessa sul set ma anche nel privato. 

Valeria-Fabrizi Verissimo

Valeria Fabrizi: “L’intruso? Mi è stato indifferente”

Accolta dal calore e dall’affetto di Silvia Toffanin, Valeria Fabrizi è apparsa a suo agio e perfettamente rilassata. L’attrice ha rivelato come ha affrontato il tumore quando ha scoperto di essere malata. La Fabrizi ha affermato di aver scoperto “l’intruso” mentre era sul set di Che Dio ci aiuti, ma ha rimandato le cure e l’operazione per non mettere nei guai il cast e tutta la produzione. Ad accorgersi che qualcosa non andava la figlia: “Facevo già la suora (Suor Costanza). Fu Giorgia che me lo disse, aveva il labbrino sotto che tremava. Io sono stata fortissima, è un intruso che mi è stato indifferente.”

L’attrice ha poi aggiunto: Mi hanno tolto un rene Ne ho uno solo. Ora lo tengo a bada, naturalmente, mi sono curata. Ho rinunciato a operarmi subito per non mettere nei guai la Lux, visto che stavo lavorando. Ho lavorato con tutti i tubicini e le cose, però ho finito il mio lavoro. Sono orgogliosa.”

Valeria Fabrizi tv

Valeria Fabrizi preoccupata per il conflitto Urss-Ucraina: “Io vengo dalla guerra”

Dopo aver ricordato la sua stimabile carriera, ricca di tantissime esperienze e collaborazioni con importanti personaggi del mondo dello spettacolo, Valeria Fabrizi, ha rivelato la sua paura per la guerra. L’attrice è seriamente preoccupata per quello che sta succedendo in Ucraina, ha vissuto la guerra e ha dei bruttissimi ricordi:

Sono sempre inchiodata davanti alla televisione e guardo e piango. Io vengo dalla guerra, i rifugi non erano così organizzati. Ero piccina ma mi ricordo tutti i carri armati fuori, lungo il fiume. E poi le valigie di cartone, legate con lo spago. E poi ho visto la morte, persone decapitate e mutilate…”

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