In un editoriale su Libero Vittorio Feltri analizza l’endorsement di Berlusconi a Salvini e chiarisce: “Ora comandi chi ha più voti”.
Berlusconi è stato chiaro, e a margine della sua festa per sancire l’unione con Marta Fascina, ha lanciato carezze a Matteo Salvini. “L’unico leader, lo stimo”, ha chiarito il Cavaliere, incassando la risposta al miele del “Capitano”.
In uno schieramento in cui rimettere insieme i cocci sembra complicato, l’ultimo messaggio arrivato dal Cavaliere rischia di complicare nuovamente i piani, e Giorgia Meloni tace, mantenendo fede alle parole pronunciate dopo l’elezione di Mattarella. Nella fase in cui si consumò lo strappo, ribadì la necessità di un chiarimento che sarebbe dovuto arrivare dal Carroccio, contestando alcune prese di posizione.
Ricostruì i “patti” interni al centrodestra, deciso a lottare al fianco dei balneari, a spingere per l’abolizione del Green pass puntando nelle elezioni per il Presidente della Repubblica ad un nome nuovo. Accordi disattesi che hanno generato silenzi e incomprensioni, sottolineate dai sondaggi politici. La Lega si ferma, Fdi cresce, e Lollobrigida ieri ha dichiarato che sarà il popolo a scegliere alle urne chi incasserà il maggiore gradimento. In tal senso arriva la lucida analisi di Vittorio Feltri, che dalle colonne di Libero passa la palla agli elettori.
Lucida, chiara, diretta. L’analisi di Vittorio Feltri sull’endorsement di Berlusconi a Salvini manda messaggi al centrodestra. “Salvini guida il suo partito come una macchina con le ruote a terra”, scrive, e spiega i passaggi che lo spingono ad una critica al Carroccio. “Prima ha governato con il M5S, svolgendo egregiamente il suo ruolo da Ministro dell’Interno, poi è uscito dalla maggioranza mandando in crisi l’esecutivo, e a breve distanza si è impegnato con grillini e Pd per la formazione del governo Draghi”.
Ovvio quindi, secondo Feltri, che gli elettori della Lega siano rimasti in qualche modo colpiti e forse storditi dalle azioni del leader. In tal senso arriva una spiegazione alle parole di Berlusconi, ritenute un modo “per dare forza ad una coalizione deboluccia”. Ai leader del Carroccio e di Forza Italia arriva quindi l’augurio di un percorso strepitoso, effettuato però “per affetto e non per convinzione”.
Feltri infatti sottolinea che Fratelli d’Italia resta il primo partito nei sondaggi, e tuona: “Se è vero che una composizione di alleati deve essere guidata da chi ha più voti, il timone del centrodestra deve essere affidato a Giorgia”. E prosegue: “I suoi avversari proveranno ad imbrattarne la figura con le solite accuse di filo fascismo, ma questa donna è soltanto una esponente autorevole del conservatorismo europeo”. E poi conclude: “Il prossimo anno, a spoglio avvenuto, ne vedremo delle belle. Cara Giorgia, donna avvisata, mezza salvata”.