I procuratori russi avevano chiesto per Alexei Navalny una condanna ad ulteriori 13 anni di carcere e una multa di un milione e 200mila rubli.
Frode e oltraggio alla corte. Con queste accuse Alexei Navalny, il principale oppositore politico del presidente russo Vladimir Putin, in carcere dal gennaio del 2021, è stato condannato in un nuovo processo che si è svolto questa mattina, 22 marzo. La pena definitiva verrà comunicata nel corso della giornata, ma i procuratori per lui avevano proposto una condanna a 13 anni di carcere.
A comunicarlo è stata l’agenzia di stampa Reuters. L’udienza si è tenuta nel carcere di Pokrov, a pochi chilometri da Mosca, dove Navalny è detenuto da circa un anno. Navalny è stato dichiarato colpevole di frode e di oltraggio alla Corte. “Navalny ha commesso una appropriazione indebita, ovvero il furto di proprietà altrui da parte di un gruppo organizzato”, ha detto il giudice Margarita Kotova, secondo quanto riporta una giornalista dell’agenzia di stampa Afp presente sul posto.
Navalny rischia così altri 13 anni di reclusione. Principale oppositore del presidente russo Vladimir Putin in patria, Navalny è un attivista, politico e blogger russo di origini ucraine, fra i più noti critici del presidente della Russia. È leader del partito Russia del Futuro e presidente di Coalizione Democratica e fondatore della Fondazione Anti-corruzione. Le sue posizioni sono nazionaliste e liberali, anche se in passato si è dichiarato a favore della possibilità di ricondurre Ucraina e Bielorussia sotto l’influenza russa.
Navalny ha 45 anni ed era già stato condannato a tre anni e mezzo di prigione per aver violato la libertà vigilata. Nel nuovo processo, l’accusa nei suoi confronti era di aver rubato 4,7 milioni di dollari (4,1 milioni di euro) dalle donazioni fatte alla FBK, la sua fondazione contro la corruzione politica, tra l’altro illegale in Russia. Navalny era inoltre accusato di aver insultato una giudice in un precedente processo.
