Dopo l’attacco informatico da parte di un gruppo di hacker arriva online il bilancio delle vittime e dei feriti dell’esercito russo: numeri drammatici.
Propaganda. Una parola che in una guerra in cui arrivano continuamente messaggi e video trasmessi via social, rende i mezzi di comunicazione un’altra arma a disposizione delle nazioni in conflitto.
Zelensky continua ad inviare messaggi ai soldati russi esortandoli a fermarsi e garantendo loro un trattamento umano. La Russia da parte sua minimizza le perdite, ma un dato sembra ormai chiaro. Il prolungarsi degli scontri in un conflitto che Putin immaginava più breve, sta producendo un bilancio di vittime drammatico.
A fornire i numeri è stato un sito filo Cremlino, hackerato di recente. Sulla homepage è comparso un bilancio e documenti tenuti segreti, con tanto di dati che alimentano i sospetti sulle notizie fornite dalla Russia.
Komsomolkaya Prada, un tabloid vicino al Cremlino, è stato preso d’assalto da un attacco informatico con una nota comparsa in homepage. Arrivano quindi dati, che Mosca minimizza mentre dall’Occidente sono ritenuti verosimili. Sul Pravda si leggeva che 9861 soldati russi sono morti nelle battaglie e circa 16 mila sono invece feriti.
L’articolo apparso è stato poi modificato, mantenendo i contenuti del messaggio ma eliminando i numeri dei soldati caduti, e non è il primo attacco ai sistemi russi. Intanto dagli States il bilancio fornito è considerato verosimile, e le stime effettuate dal Pentagono, poi comparse sui tabloid parlano di almeno 7mila uomini dell’esercito di Putin che avrebbero perso la vita in battaglia. Numeri che danno la misura di quanto sta accadendo nei territori ucraini, nei quali si continua a morire in un conflitto che non sembra almeno per ora destinato a fermarsi.