Ucraina, Israele e quel paragone un po’ azzardato di Zelenski

Fa discutere e riflettere la scelta del leader ucraino di mettere a confronto la situazione del suo Paese con l’Olocausto nel suo discorso alla Knesset. Un parallelo che da parte ebraica è stato immediatamente condannato

La formula è sempre la stessa, seguendo un filo conduttore che ha unito un po’ tutti i discorsi del presidente dell’Ucraina Zelensky nei Paesi che ospitano la sua richiesta di aiuto. Il leader ucraino prende la parola, sottolinea giustamente lo stato di difficoltà in cui versa il suo popolo, rimprovera per i pochi aiuti ricevuti dallo Stato in questione e poi, per fare ancora più breccia nei cuori e nell’anima dei suo interlocutori, prende ad esempio l’evento più luttuoso della loro storia e lo paragona alla tragedia che sta vivendo oggi l’Ucraina.

Zelensky e il discorso a Tel Aviv
Zelensky e il discorso a Tel Aviv (Ansa)

È successo nel suo discorso al Congresso degli Stati Uniti, dove ha fatto il parallelo con l’11 Settembre (“Da noi l’11 Settembre è ogni giorno dallo scorso 24 febbraio“) e con l’attacco a Pearl Harbour. Ed è accaduto pure in quello al Bundestag tedesco, quando ha parlato del nazismo e del Muro di Berlino. In questi casi il tutto si è risolto con un applauso sentito e magari con una riflessione in più da parte di coloro che ascoltavano il grido disperato di Zelensky.

La polemica in Israele

Fanno discutere le parole di Zelensky nel suo discorso a Tel Aviv (Ansa)

Diverso è stato però il discorso dopo che questo stesso copione è stato utilizzato in Israele, visto che il parallelo tra la guerra in corso e l’Olocausto fatto dal presidente ucraino – “Putin cerca la soluzione finale esattamente come è accaduto 80 anni fa al popolo ebraico con i nazisti” – ha provocato non poche polemiche, sottolineate immediatamente dal governo Bennett e in particolare dal ministro delle Comunicazioni Yoaz Hendel: “Scandaloso il confronto. Inoltre si ricordi che l’Ucraina non può essere orgogliosa della sua condotta di fronte all’Olocausto: molti aiutarono i nazisti a rastrellare e sterminare gli ebrei e saccheggiare le loro proprietà“. Insomma, un paragone che in questo caso non ha portato all’obiettivo che si era posto Zelensky e che è andato a toccare un argomento che ancora oggi fa inevitabilmente malissimo alla coscienza storica di un popolo (e che portò alla morte di 6 milioni di persone). Anche a livello strategico, forse sarebbe stato meglio evitare. A maggior ragione considerando che lo stesso leader russo è ebreo.

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