Il MoVimento 5 Stelle sempre più nel caos. I pentastellati ormai sono divisi su tutto ed è in arrivo una nuova espulsione.
Scoppia il ‘caso Petrocelli’ all’interno del M5s. Il presidente della Commissione Esteri ha chiesto al suo partito di uscire da un “governo interventista che vuole fare dell’Italia un Paese co-belligerante“. Dichiarazioni arrivate lo stesso giorno dell’intervento di Zelensky a Montecitorio, che lo stesso esponente pentastellato ha deciso di disertare.
“Posizione personale”, il primo commento arrivato dai vertici pentastellati. Le pratiche per l’espulsione sono già state avviate e c’è chi all’interno del Movimento chiede a Petrocelli di dimettersi dal ruolo di presidente della commissione Esteri.
Una richiesta, come riportato da Il Tempo, non accettata dall’esponente pentastellato che rilancia: “Il mio messaggio al partito è chiaro. Ci sono diversi motivi per staccare la spinga a questo governo e partecipare a questa terribile guerra è solamente l’ultimo e il più grave. Da questo momento io non gli darò più la fiducia“.
M5s sempre più diviso: spaccature anche su dl Energia e Green Pass
Il ‘caso Petrocelli’ è solamente l’ultimo all’interno di un M5s sempre più diviso. Il premier Conte nei giorni scorsi ha ricevuto una lettera da parte di un gruppo di parlamentari dove gli si chiede di lavorare per abolire il certificato verde. Una missiva che porta le firme tra gli altri di due pezzi da novanta del MoVimento come Riccardo Fraccaro e Virginia Raggi.
A questo coro dei ribelli negli ultimi giorni si è aggiunto anche Mario Turco, vicepresidente del M5s. L’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio del Conte II ha criticato duramente il dl Energia dicendo che “i nuovi provvedimenti non proteggono affatto l’ambiente“. Una posizione che conferma la sua contrarietà al decreto e vedremo se in Aula deciderà di allinearsi alla linea del suo partito oppure farà un passo indietro e voterà contro la misura approvata dal Governo Draghi.
Come vediamo le spaccature all’interno del M5s aumentano e non sarà per nulla semplice per l’ex premier Conte tenere unito un MoVimento che sembra essere destinato in futuro a dividersi almeno in due fazioni.