Guerra in Ucraina, il messaggio di Mosca rivolto all’Occidente è abbastanza chiaro: se il mercato degli idrocarburi russi dovesse crollare allora si registrerà un enorme calo. A spiegarlo ci ha pensato il vice primo ministro dell’Energia, Alexander Novak
Siamo arrivati al ventottesimo giorno di guerra in Ucraina e la situazione è decisamente fuori controllo. I russi continuano ad avanzare verso il loro vero obiettivo, ovvero la capitale Kiev. Nel frattempo i militari ucraini respingono l’assalto da parte del nemico e continuano a difendersi. In merito all’attacco sono partite le prime sanzioni nei confronti della Russia che, secondo il ministro degli Esteri, Sergej Lavrov sono come una “dichiarazione di guerra“. In merito a questo si sono susseguiti altri problemi.
Come il mondo dell’Occidente che ha deciso di imporre un embargo sugli idrocarburi russi. In merito a questa possibile decisione arrivano le minacce direttamente dalla Russia, in particolar modo dal vice primo ministro dell’energia Alexander Novak che ha parlato alla Duma. Queste sono state alcune delle sue parole in merito: “Se l’Occidente dovesse solamente pensare di poter imporre un embargo sugli idrocarburi russi, il mercato crollerà e porterà i prezzi su degli scenari che prima ad ora non si erano mai visti”.
“Mi sembra ovvio che senza gli idrocarburi russi i mercato del gas e del petrolio crolleranno. L’aumento del prezzo potrebbe essere davvero imprevedibile“. Le agenzie e media russe, infine, hanno menzionato altre sue parole in merito: “Nell’Unione Europea c’è un aumento dei prezzi e carenza di risorse energetiche poiché sono pressati dagli Stati Uniti D’America.
Si sono rifiutati di mettere in servizio il gasdotto ‘Nord Stream 2’ già costruito a scapito dei consumatori europei“. In conclusione ci ha tenuto a ribadire che le chiusure del gasdotto sono una vera e propria sciocchezza.