La Procura di Napoli ha aperto una indagine sulla presunta intermediazione della vendita di armi, navi e aerei alla Colombia. Coinvolto anche Massimo D’Alema?
E’ stata aperta un’indagine dalla Procura di Napoli sulla presunta intermediazione della vendita di armi, navi e aerei alla Colombia. Come riportato da Libero, i magistrati partenopei hanno deciso di dare il via ad una inchiesta per accertare meglio questa vicenda che vedrebbe coinvolto anche l’ex premier Massimo D’Alema (al momento non risulta tra gli indagati).
Il fascicolo è partito dopo la denuncia presentata dall’Apm (Assemblea parlamentare del Mediterraneo) sul presunto tentativo di alcuni broker di accreditarsi come intermediari di vendite tra il governo italiano e quello colombiano. E per farlo avrebbero utilizzato dei documenti falsi con il marchio Apm senza che questa assemblea ne fosse a conoscenza.
Da qui la decisione della Procura di Napoli di aprire un fascicolo per chiarire meglio la vicenda e anche un eventuale coinvolgimento di D’Alema che, come detto in precedenza, non risulta essere tra gli indagati.
In attesa di capire come si evolverà l’indagine, Massimo D’Alema ha respinto tutte le accuse e lo ha fatto attraverso i microfoni de Le Iene. “Il problema è che tutta questa campagna muove da un materiale inquinato – ha detto l’ex premier citato da La Verità – anche perché si tratta di intercettazioni illegali visto che non fatte dalla magistratura“. E sempre su queste registrazioni ha aggiunto: “Questa roba è stata comunque un taglia e cuci, quindi è un’informazione a mio giudizio falsa“.
D’Alema ai microfoni della trasmissione ha smentito anche qualsiasi incontro con il governo colombiano: “Non ho visto e soprattutto fatto trattative con nessuno. Quella con Fierro era una semplice attività di promozione. Le provvigioni? In queste operazioni è normale che si diano incarichi professionali di assistenza legale e promozione commerciale, ma non si è mai trattata di una trattativa visto che il mio interlocutore non è l’acquirente“.