L’ex difensore, stato l’autore del gol (alla Slovenia) che garantì agli Azzurri la qualificazione ai Mondiali del 2006 in Germania, ha parlato in esclusiva a Notizie.com: “Agli Europei Ciro è stato criticato ingiustamente, adesso spero possa essere considerato un eroe”
Era una sera di novembre del 2005, dell’8 novembre per la precisione. L’Italia giocava a Palermo, proprio come stasera. L’avversario non era la Macedonia, ma la Slovenia, e in palio, come oggi, c’era la qualificazione ai Mondiali. Non si trattava di uno scontro diretto, ma di una sfida all’interno del girone di qualificazione. Agli Azzurri di Marcello Lippi bastava un pareggio in casa per avere la matematica certezza di un posto a Germania 2006, un’edizione che poi si rivelò memorabile, con emozioni che ancora adesso garantiscono la pelle d’oca al solo pensiero. Ma stiamo divagando, torniamo a quella sera dell’8 novembre 2005, quando la gara non sembrava proprio volersi schiodare dallo 0-0.
Un risultato che sarebbe stato comunque positivo, ma che venne reso ancora più sicuro e piacevole dalla rete segnata da Zaccardo (subentrato a Gilardino dopo un’ora di gioco) con un colpo di testa su cross di Fabio Grosso. Fu apoteosi al Renzo Barbera, visto che entrambi all’epoca vestivano la maglia rosanero. Ed è ancora oggi uno dei ricordi più belli della carriera dell’ex difensore, anche perché fu il suo unico gol con la maglia azzurra. Una rete pesante, che il giorno dopo gli valse le prime pagine dei giornali: “Zaccardo porta l’Italia ai Mondiali”. Ora serve un altro eroe, contro Macedonia e, si spera, la vincente tra Portogallo e Turchia. E Zaccardo, in esclusiva a Notizie.com, ha raccontato di essersi fatto già un’idea su chi possa essere: “Dico e spero Immobile. Così mette a tacere anche po’ di critiche di troppo che ha subito agli Europei, trasformandosi in eroe. Che poi comunque lo è già, visto che quegli Europei li ha vinti da protagonista. Spero proprio che possa essere lui a segnare le reti decisive“.
“Siamo l’Italia, faremo di tutto per farci rispettare”
Zaccardo non pensa che il peso di non essersi qualificati quattro anni fa possa rappresentare una pressione così forte: “Può essere vista anche al contrario. Nel senso che avendo già vissuto la mancata qualificazione ai Mondiali quattro anni fa, ci sarà un allarme in più. Ci siamo già passati, qualche giocatore che c’era all’epoca trasmetterà al gruppo il dovere di stare più attenti, perché sanno cosa significhi partecipare o non partecipare. Questo è il bello e il brutto del calcio, l’imprevedibilità: non vai ai Mondiali, vinci gli Europei e adesso rischi di nuovo di non andare ai Mondiali. Siamo a un bivio decisivo. Però l’Italia è forte, lo ha dimostrato. Per passare devi fare due vittorie. Ce la giochiamo a testa alta. Siamo l’Italia e faremo di tutto per farci rispettare e andare ai Mondiali“. Anche perché l’ex difensore vede alcune analogie con la sua Nazionale, quella che andò a trionfare ai Mondiali del 2006: “Vedo un bello spirito di gruppo. Anche all’Europeo il ct ha fatto ruotare e giocare quasi tutti, così come fece Lippi in Germania. Sono tutti partecipi, tutti possono aspirare alla maglia da titolare. È bello quando c’è quel clima“. Infine anche una considerazione sull’esclusione della Russia: “Questione delicata, sono dinamiche extra calcio molto difficili da valutare. Esporsi non è facile. Sono situazioni particolari che nessuno si aspetta e anche se ci pensi mille volte, la soluzione che accontenta tutti non c’è, perché è una cosa innaturale, che nessuno si sarebbe mai immaginato. Hanno dovuto prendere una decisione e hanno preso quella“.