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Da non credere: un film del 2016 aveva previsto la guerra in Ucraina

Published by
Paolo Colantoni

Nel 2016 il premio Oscar Oliver Stone realizzò un film in cui prevedeva tutto ciò che sarebbe accaduto in Ucraina

La guerra in Ucraina e l’aggressione russa era totalmente inaspettata o si poteva immaginare? Difficile da credere oggi, ma nel 2016 c’era chi aveva previsto tutto, tanto da realizzare anche un film. Il premio Oscar Oliver Stone realizzò un film, nominato Ucraina in fiamme. Un’opera prima censurata da Youtube, poi riattivata tra le proteste. Un film in cui veniva spiegato nel dettaglio la storia dell’Ucraina, un Paese al centro di scontri e conflitti.

Il film di Oliver Stone, come detto, subì la censura di Youtube, tanto da spingere un altro premio oscar, Susan Sarandon, a uscire allo scoperto: “Non siete curiosi del perché non vogliono che lo vediate?”. Il film spiega le strategie Usa di un colpo di Stato orchestrato in Ucraina a danno del governo precedente, fatto passare come filo russo. Nel film vennero specificati i tre motivi principali che spinsero gli Usa ad intervenire: soldi, media e tecnica.

Stones intervista nel film Robert Earle Parry, noto giornalista investigativo famoso per le sue indagini sui modi poco ortodossi della Cia. Parry spiega come le strategie siano sempre le stesse e uguali per tutte le grandi superpotenze: agevolare i governi amici, qualsiasi sia il loro regime, ostacolare e abbattere i governi nemici. Gli Usa l’hanno fatto continuamente costruendo contesti sociali di persone organizzate per la rivolta. Le rivoluzioni sono fatte di simboli, azioni e movimenti di persone unite anche “a livello inconscio”. Nella costruzione di questi particolari mix gli Usa sono maestri.

Nella pellicola di Stone si parla delle ONG finanziate e che si trovavano in Ucraina già 10 anni fa, lautamente foraggiate anche da George Soros. Si evidenzia la nascita  di nuovi canali televisivi d’informazione (creati ad hoc prima delle rivolte del 2013-2014). L’Ucraina è il campo di battaglia Usa, come lo sono state in passato lo Yemen, la Siria, la Libia, l’Iraq. Ma quella dell’Ucraina è una storia antica e controversa: il modo migliore per poter arrivare alla Russia. Nel film viene evidenziata l’importanza dell’Ucraina, che ad Ovest sta con l’occidente e ad est strizza l’occhio alla Russia e il modo in cui diverse potenze hanno cercato di organizzare la gestione politica del Paese. Il film spiega nel dettaglio tutti gli eventi dal 2004 al 2015, fino all’esplosione della guerra in Donbass. Le ingerenze americane e russe, con tanto di interviste ai protagonisti.  Stone ha poi chiuso con un attacco a Putin: “Sebbene gli Stati Uniti abbiano molte guerre di aggressione sulla coscienza, non giustificano l’aggressione di Putin in Ucraina. Una dozzina di torti non fanno una ragione. La Russia ha sbagliato a invadere”.

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Paolo Colantoni