I giudici del Consiglio di giustizia amministrativa della Regione Sicilia pensano di cancellare il vaccino obbligatorio per i sanitari.
Lâobbligo vaccinale imposto ai sanitari sembra poter decadere, almeno stando al responso dei giudici del Consiglio di giustizia amministrativa della Regione Sicilia. Questo a causa dei vari eventi avversi segnalati in seguito alle vaccinazioni contro il Covid, che rendono ârilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimitĂ costituzionaleâ legata allâobbligo vaccinale per i sanitari.
Pur restando in piedi la questione dellâefficacia del vaccino per ridurre il rischio di contrarre il Covid, lâordinanza collegiale diffusa il 22 marzo smonta la legge del 28 maggio 2021. Tale legge prevede lâobbligo vaccinale per gli operatori sanitari, nonchĂŠ la sospensione dellâesercizio qualora non fosse osservata tale disposizione. Nellâordinanza, viene sottolineato che i vaccini âhanno ottenuto unâautorizzazione provvisoria proprio in relazione alla inevitabile assenza di dati sugli effetti a medio e lungo termineâ.
Ă proprio la provvisorietĂ dellâautorizzazione ai vaccini che è importante, nellâambito dellâordinanza. Anche se si ammette che âi vaccini proteggono il soggetto immunizzato dalle conseguenze piuĚ gravi dellâinfezioneâ, non si possono non calcolare gli eventi avversi causati dalle vaccinazioni. Nel dettaglio, nel 2020, il rapporto annuale sulla sicurezza vaccinale per quanto riguarda il Covid fece segnare 5.396 segnalazioni di eventi avversi, ovvero 17.9 segnalazioni ogni 100.000 dosi di vaccino. Inoltre, durante il primo anno, in tutto, sono stati segnalati ben 117.920 eventi avversi su un totale di 108.530.987 dosi somministrate. Numeri che non si possono ignorare.
Da ciò, la questione dellâobbligo vaccinale. I magistrati dichiarano che un trattamento sanitario obbligatorio si possa imporre, a patto che âesso non incida negativamente sullo stato di salute di colui che eĚ obbligato, salvo che per quelle sole conseguenze che appaiano normali e, pertanto, tollerabiliâ. Seppure i numeri indichino il fatto che gli eventi avversi siano una piccola parte del totale, non sono comunque trascurabili. La valutazione della Corte costituzionale, âin tema di trattamento sanitario obbligatorioâ, non può essere infatti âdi tipo quantitativoâ.Â
Per questo, i dati raccolti dallâAifa non convincono pienamente lâorgano giurisdizionale siciliano. Questo poichĂŠ, in quanto âfarmaci sottoposti ad autorizzazione condizionata, il profilo di rischio a medio e lungo termine deve emergere proprio dallo studio di fenomeni avversi che possono anche intervenire a distanza di tempo dalla somministrazione del farmacoâ. Da ciò, il monitoraggio delle persone alle quali viene somministrato il vaccino dovrebbe essere di lungo termine.
La questione dellâobbligatorietĂ vaccinale per i sanitari è dunque stata rimessa alla Corte costituzionale, che potrebbe ribaltare le normative vigenti legate alla vaccinazione.