Gli scienziati hanno eseguito un’analisi che ha rivelato un dato incredibile: l’area definita “disco spesso” è nata 13 miliardi di anni fa, cioè 2 miliardi di anni prima rispetto al previsto.
Più vecchia di quanto si pensasse. È l’ultima scoperta sulla Via Lattea, la galassia a cui appartiene il sistema solare: l’area nota come “disco spesso” è nata 13 miliardi di anni fa, cioè 2 miliardi di anni prima del previsto e “solo” 0,8 miliardi di anni dopo il Big Bang.
La rivelazione è arrivata grazie alla missione Gaia dell’Esa, nata per tracciare la mappa tridimensionale della nostra Galassia. Gli scienziati hanno eseguito un’analisi e hanno combinato i dati sulla luminosità e sulla posizione con la composizione chimica delle stelle. Un telescopio chiamato Lamost ha permesso di analizzare circa 250.000 stelle e di stabilire la loro età. Il calcolo, comunque complicato, è stato fatto osservando le stelle sub giganti per un motivo: l’Esa ha spiegato che l’energia non viene più generata nel nucleo ma in un guscio attorno al nucleo. La fase subgigante è relativamente breve, quindi si riesce a determinare l’età con una precisione maggiore.
Calcolare gli anni di una stella è un parametro molto complicato da determinare. Il motivo? Deve essere dedotto confrontando le sue caratteristiche con i modelli computerizzati dell’evoluzione stellare. Ecco perché la composizione può aiutare tantissimo nell’arrivare a una risposta il più precisa possibile. L’Universo è nato con quasi soltanto idrogeno ed elio, tutti gli altri elementi chimici (conosciuti come metalli dagli astronomi) sono prodotti nelle stelle ed esplosi nello spazio alla fine della loro vita. Da quel momento possono essere incorporati nella prossima generazione di stelle. Insomma: più una stella è vecchia, meno sarà la sua metallicità. L’incertezza, prima di Gaia, equivaleva circa al 20-40%, quindi un’imprecisione di circa un miliardo di anni. Con Gaia, invece, la percentuale viene notevolmente ridotta.