Il Premier italiano, al termine del Consiglio europeo ha rilasciato dichiarazioni importanti, rivolgendosi al Presidente russo
Una richiesta forte di pace, con tanto di annuncio di un prossimo incontro con Putin, prima di rilanciare le iniziative studiate con i leader degli Stati dell’Unione europea. Mario Draghi ha parlato al termine del Consiglio europeo a Bruxelles, ed ha rilasciato dichiarazioni chiare, nelle quali chiarisce il ruolo dell’Italia.
Il Premier italiano ha ipotizzato un prossimo incontro con il Presidente russo. Sul tavolo, una possibile trattativa per la fine del conflitto. “Noi stiamo cercando la pace, io la sto cercando veramente. Gli altri leader europei come i francesi e i tedeschi, in particolare, la stanno cercando. Hanno avuto e avrò anch’io colloqui con Putin. Questa è la prima importante cosa da tenere a mente”. Così il premier, Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine del Consiglio europeo a Bruxelles, nella quale ha poi parlato della richiesta russa di pagare in rubli il gas: “Una richiesta che viene considerata una violazione dei contratti esistenti, che specificano che il pagamento debba essere in euro o in dollari. Ora la Commissione vedrà gli aspetti legali. Non ci aspettiamo comunque una riduzione delle forniture”.
Sulle possibilità di diversificare le forniture di energia: “Le speranze di una diversificazione sono di una certa rapidità: immagino che i progressi saranno significativi e rapidi per le prime quantità, fino al 30-40-50% poi, avvicinandosi al 100%, diventerà sempre più difficile. Ma la realtà è in totale evoluzione, c’è un notevole dinamismo, un senso di collaborazione tra politica, imprenditori, società interessate. La questione importante è vedere se noi disponiamo dei rigassificatori: noi oggi ne abbiamo in funzione tre, di cui uno molto grande. La disposizione che è stata data l’altro ieri a Cingolani e trasmessa alla Snam è di acquistare altri due rigassificatori, sono navi galleggianti e non sul terreno per i quali ci vorrebbe più tempo”.
Draghi ha poi chiuso con un pensiero rivolto a La Stampa: “Esprimo la mia solidarietà sentita ai giornalisti e al direttore de La Stampa. La libertà di stampa è sancita dalla Costituzione e non è un caso che l’ambasciatore russo si sia espresso in questo modo: nel suo paese non c’è libertà di stampa. Da noi si sta molto meglio, diteglielo anche voi!”