Il campione del mondo è durissimo: “Una macchia che resterà per sempre. Non c’è mezzo campione tra questi. Non si può perdere con Macedonia”
Una figuraccia che resterà nella storia del calcio italiano. “La più brutta di sempre, non scherziamo, di questi che ci sono adesso, mi spiace dirlo, ma nella mia nazionale dell’82 o anche in quella del 2006, non ne giocava neanche uno, ma nemmeno in panchina…“. Non usa mezzi termini Francesco Graziani, conosciuto da tutti come Ciccio, attaccante e campione del mondo del 1982 in Spagna con Bearzot. A Notizie.com si sfoga e non si tiene: “Che vuole che le racconti? E’ un’altra tragedia sportiva, peggiore di sempre, di più di quella con la Svezia, questa è inaspettata, pensare che la gara vera doveva essere quella col Portogallo. Siamo usciti fuori da una squadra nettamente inferiore e meno competitiva. Ma su, ma dai ma si può uscire con la Macedonia del Nord? Per favore”
Il motivo secondo Graziani non è difficile da trovare: “La verità è perché il calcio italiano è questo, non abbiamo più i grandi campioni, inutile che ci giriamo intorno, i Totti, Del Piero, Pirlo, Maldini, Baggio non ce li abbiamo più, questi di adesso sono buoni giocatori ma non ti danno affidabilità. Abbiamo fatto un buonissimo Europeo, siamo stati bravi, abbiamo giocato bene, ma dobbiamo essere onesti e dire che la seconda parte abbiamo avuto un pizzico fortuna. Roberto Mancini ha fatto bene, ha dato identità di squadra, un ottimo lavoro, purtroppo stiamo ripagando tutto. Pensavamo già alla gara col Portogallo, ma poi è venuta la verità. Qui non c’è una logica, non abbiamo i giocatori che ti risolvono la partita con giocate singole, campioni che fanno la differenza“.
Il problema principale secondo Graziani è uno solo e lo spiega a Notizie.com: “Siamo diventati troppo esterofili, non si lavora più con una logica, non si investe, solo poche società investono, sui giovani italiani e perdiamo così una marea di ragazzi, diventa un danno prendere ragazzi stranieri. La Federazione deve dare un input di investire una cifra tot ogni anno solo per il settore giovanile e puntare solo sugli italiani. In questo momento non abbiamo i grandi campioni, abbiamo ottimi giocatori. Nove giocatori su undici che giocano sono stranieri, ci mancano gli attaccanti e per forza nelle prime sei italiane giocano stranieri. Ai miei tempi c’era una concorrenza che faceva spavento. Ci dobbiamo rendere conto che ci siamo illusi con l’Europeo, non ci sono i campioni“.
E sul ct, Graziani dice la sua senza problemi e non usa la diplomazia: “Mancini? Se ha ancora voglia di proseguire gli darei fiducia, però allo stesso tempo ci sono cose che non mi hanno convinto e non mi sono piaciute: ma che senso c’era di chiamare Balotelli, è stato solo per fare confusione, poi perché far giocare Florenzi a destra, quando c’era Calabria il più bravo in Italia. Poi scusate eh, ma mi metti Belotti in tribuna per far giocare Raspadori? Bravo ragazzo, giovane, ma i gol? E’ un dramma sportivo, è una bella botta dal punto di vista psicologico, è una macchia che ti porti dietro e ti verrà sempre rimproverato. Oggi Mancini non è più l’eroe di Wembley ma ora per la gente Mancini è il responsabile di una tragedia sportiva. Noi abbiamo perso con la Macedonia del Nord, qualcosa è girato storto, ma caratterialmente non è una gara da vincere tecnicamente ma caratterialmente, una palla in mezzo dovevi andare a saltare in quattro o cinque, invece nulla, non puoi non vincere con la macedonia del nord. Zero carattere, palleggio fine a se stesso, dentro l’area dovevo andare a fare la guerra…mamma mia che scempio“