Italia, inutile piangere sul latte versato: anche se alcune scelte del ct Mancini sono più che criticabili dopo lo spettacolo indegno che si è visto ieri sera
Speravamo di svegliarci sperando di aver fatto un brutto sogno ed invece è realtà. Per la seconda volta consecutiva l’Italia non parteciperà alla prossima edizione della Coppa del Mondo. A dirla tutta l’avversario non ci ha mai procurato dei problemi nell’arco dei 90 minuti, ma nel calcio si sa tutte queste statistiche se le porta via il vento. Basta difendersi e poi tirare anche una sola volta nello specchio della porta. Se la palla va dentro forse è anche meglio. La “fortuna” (chiamatela come vi pare” è girata alla Macedonia del Nord che, nella serata di martedì, affronterà il Portogallo di Cristiano Ronaldo per un posto in Qatar.
Probabilmente troppa presunzione da parte nostra che ci credevamo fino in fondo. C’è chi ammette che avrebbe capito la possibilità di perdere contro i lusitani. Quello in parte è accettabile, ma perdere in casa contro la Macedonia del Nord questo davvero no. E’ troppo anche per il grandioso pubblico che si è recato allo stadio e che, dopo 95 minuti, ha fischiato i propri calciatori che hanno fallito un altro appuntamento. La vittoria dell’Europeo è stata cancellata in un attimo. Un po’ come se non fosse mai accaduto nulla del genere. Adesso è il tempo di puntare il dito e dare le colpe.
Colpe che, in parte, sono da attribuire al commissario tecnico Roberto Mancini che ha mandato in tribuna e tagliato dalla lista dei calciatori che ci avrebbero fatto molto comodo. Come riportato in precedenza, però con i “se” e con i “ma” non si va da nessuna parte. Probabilmente uno come Scamacca avrebbe fatto molto meglio rispetto ad Immobile, ancora una volta al centro delle critiche per le sue occasioni sprecate.
Lo stesso Zaniolo che avrebbe potuto fare la differenza dietro la punta, magari al posto di insigne che è stato uno spettatore non pagante in campo. Stesso discorso vale anche per Zaccagni che sta disputando con la Lazio. Così come non si è capito la scelta di far esordire Joao Pedro, da ‘falso nueve’, che non riesce a trovare il gol neanche a Cagliari da mesi. Adesso si deve ripartire. Non si sa come, ma bisogna farlo. Questa volta il colpo del ko è stato molto più pesante rispetto a quello incassato dalla Svezia. Un amaro in bocca che ci porteremo per tanto, tantissimo tempo.