Nazionale, il giorno dopo la sconfitta interna contro la Macedonia del Nord è quella più difficile da digerire. Iniziano a piovere le prime polemiche per il commissario tecnico Roberto Mancini: una persona che lo conosce molto bene, però, ha preferito fargli una tirata d’orecchie
Una sconfitta che ci porteremo dentro per molto tempo ancora. Forse molto di più subita contro la Svezia. Anzi, decisamente di più. L’Italia non parteciperà, per la seconda volta consecutiva, all’edizione della Coppa del Mondo. Guarderemo, ancora una volta, le altre avversarie comodamente seduti dal nostro divano di casa. Con ieri sera si può dire che si è toccato l’apice visto che nessuno si sarebbe aspettato una sconfitta al ‘Barbera‘. Forse con il Portogallo, se lo avessimo incontrato in finale ovviamente, ma con una squadra che si trova al 62mo posto del ranking FIFA decisamente no. Nessuno se lo aspettava.
Neanche una persona che conosce fin troppo bene l’attuale commissario tecnico della Nazionale, Roberto Mancini. Quest’ultimo è al centro di tantissime critiche. Da Coverciano sono sicuri che questi possano essere i suoi ultimi giorni alla guida degli Azzurri. In merito a questo, e a tanto altro, ne ha voluto parlare direttamente sua mamma Marianna Puolo. Proprio la sig.ra Mancini ha voluto rilasciare una intervista ai microfoni del programma ‘Un giorno da Pecora‘ condotto da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro.
Queste sono alcune delle sue parole dopo l’eliminazione degli Azzurri dal prossimo Mondiale: “Si poteva fare sicuramente meglio, ma il calcio è questo. L’attacco non ha fatto granché, si tratta della più grande delusione di mio figlio. L’ho sentito stamattina e potete immaginare come stava, gli ho detto che queste cose nello sport possono accadere“.
Jorginho? “Errori come quelli, prima o poi, li paghi. Adesso è inutile mettere il dito nella piaga ma ci sono costati molto caro“. Poi una tiratina d’orecchie a suo figlio c’è: “Io avrei chiamato Balotelli perché ha una forza fisica incredibile e sotto porta non lo ferma nessuno. Consigli a mio figlio? Non ne ha bisogno, ha sempre deciso da solo“.