La truffa del buono carburanti: attenzione a questi messaggi!

Sta girando su whatsapp una vera e propria truffa, legata a fantomatici buoni di carburante: ecco come comportarsi

Prima la pandemia, con tutte le difficoltà economiche che ne sono seguite, poi la guerra in Ucraina che ha portato all’aumento della benzina e delle bollette dell’energia e del gas. I cittadini italiani sono stati costretti a fronteggiare aumenti esagerati ed enormi difficoltà. Accentuate ora anche da una vera e proprio truffa, che si sta diffondendo negli ultimi giorni, con conseguenze devastanti.

La truffa del falso buono carburante viaggia su whatsapp notizie.com – Ansa –

Si tratta della famigerata truffa del buono carburante. Su Whatsapp sta girando un falso tagliando con un logo dell’Eni (finto) e che sta facendo presa sugli italiani, che si trovano in enorme difficoltà: un buono che spinge gli italiani ad alimentare la speranza di poter risparmiare sul pieno di benzina (arrivata a livelli pazzeschi).

La truffa si sviluppa su whatsapp

Come è spesso accaduto, anche stavolta la truffa si sta diffondendo su Whatsapp. In questo caso numerosi utenti hanno segnalato agli sportelli del sito consumatori.it  di aver ricevuto un messaggio con questo testo: “da oggi tutte le stazioni ENI, regaleranno 10.000 Buoni Benzina da 100€ per protesta contro il governo e la guerra. Qui sotto è spiegato come ricevere il buono prima che finisce”. Per poter sfruttare questa fantomatica offerta, si deve cliccare su un link, che però fa automaticamente scattare la truffa: come spesso accade con le e-mail di phishing, ci si ritrova in una pagina in cui vengono richiesti dati personali, come carte di credito o conti bancari.

Come comportarsi nel caso in cui si riceve il messaggio?

Naturalmente Eni ha smentito seccamente l’esistenza di una campagna di questo tipo ed ha messo tutti in allarme. “Non esiste nessun buon carburante da 100 euro” fanno sapere. Come comportarsi dune per evitare di incorrere in questa truffa o in tutte quelle organizzate su whatsapp? La risposta (scontata, ma mai banale, alla luce degli ultimi eventi) arriva dal sito dei consumatori: “Sarebbe meglio forse dire cosa NON FARE: non cliccare, è la regola fondamentale! E se proprio vi è scappato il dito su quel link: mai dare i propri dati personali! Neanche se è la banca a chiederli”.

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