Reddito di cittadinanza, scoperti alcuni ‘furbetti’ al Sud: interviene la finanza

Reddito di cittadinanza, interviene ancora la guardia di finanza che ha scoperto altri “furbetti” che percepivano il sussidio da parte dello Stato senza averne assolutamente diritto: è successo nel sud Italia dove adesso rischiano un bel po’ di problemi, oltre a restituire tutto quello che gli è stato dato

Palermo, GdF scopre ben 24 furbetti del Rdc
Guardia di Finanza scopre ben 24 furbetti del reddito di cittadinanza (Ansa Foto)

Grande lavoro da parte della Guardia di Finanza della Compagnia di Partinico e dei funzionari dell’Inps che hanno scoperto ben 24 persone che usufruivano del ‘Reddito di Cittadinanza‘. Fino a qui tutto normale, se non fosse per il fatto che queste persone non ne avevano alcun diritto e che per mesi ha “fregato” lo Stato intascandosi soldi che erano destinati sicuramente a chi ne aveva più bisogno e che, molto probabilmente, la sua domanda è stata respinta.

Il tutto è accaduto tra la città di Palermo e provincia. Su di loro la stessa finanza era da tempo da un bel po’ di mesi, fino a quando non hanno avviato le indagini. I 24 ‘furbetti’ sono stati scoperti non solamente a Partinico, ma anche a: Balestrate, Borgetto, Cinisi, Monreale, San Giuseppe Jato e Trappato. A quanto pare gli indagati avrebbero omesso di dichiarare dei dati che avrebbero inficiato la loro domanda per l’ottenimento del sussidio.

Palermo, identificate 24 persone che percepivano illegalmente il Rdc

Palermo, GdF scopre ben 24 furbetti del Rdc
Guardia di Finanza scopre ben 24 furbetti del reddito di cittadinanza (Ansa Foto)

Tra questi ben dieci persone sono di nazionalità straniera ed avevano dichiarato il falso, ovvero quello di essere residenti nel nostro paese, mentre 9 persone hanno affermato di essere in stato di detenzione al momento della presentazione della domanda. Tre persone lavoravano in nero mentre ottenevano anche il Rdc.

Uno di loro, invece, non aveva comunicato l’occupazione da parte di un componente della sua famiglia. Se lo avesse fatto, di conseguenza, non avrebbe avuto più l’aiuto da parte dello Stato e quindi per lui niente bonus. L’ultimo indagato, invece, avrebbe omesso informazioni rispetto a un patrimonio immobiliare del beneficiario con un valore Imu che arriva a quasi 30mila euro.

 

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