ESCLUSIVA – Ciccozzi: “Omicron vale un’influenza, ma serve prudenza”

Il direttore dell’Unità di Statistica medica ed epidemiologia molecolare del Campus Bio-medico di Roma ha spiegato la situazione in esclusiva a Notizie.com: “Per chi ha preso Omicron 1 è molto bassa la percentuale di prendere anche la seconda variante

Ottimismo verso il futuro, ma al tempo stesso appello alla cautela. Il Professor Massimo Ciccozzi, direttore dell’Unità di Statistica medica ed epidemiologia molecolare del Campus Bio-medico di Roma, in esclusiva a Notizie.com ha fatto il punto della situazione legata al Covid-19 in Italia, dichiarandosi non sorpreso dal fatto che i contagi continuino a essere alti: “Sappiamo che la variante Omicron sia estremamente contagiosa, pari al morbillo. E se noi diamo la possibilità di togliere la mascherina all’esterno e quindi di non metterla quando ci sono aggregazioni di persone, è inevitabile che queste si infettino. Poi abbiamo avuto una serie di soggetti suscettibili che hanno fatto la terza dose a dicembre e sappiamo adesso che la risposta anticorpale va calando arrivando dopo il terzo mese, anche al 40%“.

Massimo Ciccozzi
L’epidemiologo dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, Massimo Ciccozzi (Ansa)

Il virologo è convinto quindi che ci si debba muovere con più attenzione: “La fine dello stato di emergenza non significa che siamo fuori dalla pandemia, né che siamo nella fase endemica. Ci stiamo andando, ma non ci siamo ancora, perché non controlliamo il virus. La mia non preoccupazione è dovuta ai numeri bassi delle terapie intensive e ai ricoveri ordinari. Certo, se andiamo a 200mila persone contagiate qualche ricovero ordinario aumenta, è normale. Non pensavo che Omicron 2 corresse così tanto, perché la contagiosità è solo leggermente superiore alla 1. Ma una mano gliela abbiamo data noi, con il fatto di essere un po’ meno attenti (vedi gli inglesi, che adesso hanno un problema) e con la dose booster che non pensavamo che dopo tre mesi potesse scendere con il livello anticorpale al 40%“.

Come comportarsi nei prossimi mesi

Covid
I contagi in aumento non sorprendono il virologo Ciccozzi (Ansa)

Non è escluso nemmeno un contagio a Omicron 2 per chi è già stato positivo a Omicron 1, tuttavia la percentuale è bassissima: “Ci sono 8 mutazioni di differenza tra queste due. Il contagio è quindi possibile. Gli studi che ho visto la danno al 3-4% di possibilità, quindi lo possiamo definire un evento abbastanza raro. Ma ho sentito tanta gente che mi chiama, da contagiata, e mi dice che ha solo un grande raffreddore e mal di gola. Crozza a dicembre mi prese in giro, fece una parodia su di me, quando dicevo che sarebbe diventato un grosso raffreddore, un mal di gola. Disse: ‘Ma chi è questo che dice così?’. Adesso vedrà che quando parlavo a dicembre non avevo tutti i torti e soprattutto lo facevo perché conoscevo l’evoluzione del virus. Ma era normale. Era solo una questione di tempo“. In ottica futura, insomma, secondo Ciccozzi si va verso una situazione gradualmente sempre migliore, a patto che vengano seguite determinate indicazioni: “Se togliamo la mascherina anche all’interno, i casi li vedremo a maggio e a giugno. Dobbiamo fare le cose con calma, un passo alla volta e guardando i dati. Sono sempre quelli che guidano il nostro comportamento. Non è che bisogna fare tana libera tutti perché siamo stanchi. Una pandemia normalmente dura dai 3 ai 5 anni. Noi non siamo nemmeno al terzo. Se siamo cauti e agiamo in modo progressivo, ne usciremo bene. Detto questo, la prossima estate non sarà certo peggiore della scorsa. Per andare in peggio dovremmo essere aggrediti da una variante che viene da chissà quale Paese con bassissimi tassi di vaccinazione e che sia non più contagiosa di questa, ma più letale. In quel caso dovremmo preoccuparci. Anche per questo sono convinto che si debba aiutare chi non può vaccinarsi. Facendolo aiutiamo pure noi stessi, non solo loro”.

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