Lo storico cantante e fondatore dei Genesis lascia le scene probabilmente per sempre a causa della sua salute
Un gigante della musica dice addio. Lui ci scherza sopra, ma i fan sono rimasti senza parole. “Ora dovrò trovare un lavoro vero“, ha detto Phil Collins in maniera ironica per sdrammatizzare. Il mitico Phil Collins appende le bacchette al chiodo e dice addio ai live. L’ultima data è stato sabato 26 marzo a Londra, alla 02 Arena, dove c’è stato, verosimilmente, l’ultimo concerto della sua vita, anche se l’ex cantante dei Genesis l’aveva detto qualche anno fa, ma ora sarà diverso.
“Sto male, ho otto viti nella schiena“, la frase di Collins che sembra un vero e proprio verdetto che non lascia alcun scampo. Phil Collins è un mito della musica e parlano per lui e chi ha suonato con lui i 150 milioni di copie vendute nel mondo, successi che tutti hanno sentito anche solo per sbaglio e che sono nella testa di ognuno.
A 71 anni il gigante della musica Phil Collins si deve arrendere agli acciacchi di un fisico che non risponde più ai comandi del cervello come una volta. Dopo 14 anni di assenza la tournée ha mostrato un Phil Collins debole e affaticato, fragile, che si è esibito stando seduto e non è riuscito neanche a usare il bastone per camminare.
“È successo gradualmente, la prima avvisaglia durante la reunion dei Genesis nel 2007 — aveva raccontato a Rolling Stone lui stesso —. Poi una sera ho suonato con Clapton e ho provato una sensazione tipo: “Non può succedere proprio a me”. Mi sono spaventato. Una delle mie poche certezze era che potevo sedermi alla batteria e fare qualcosa di buono, e all’improvviso non ero più in grado”. Da batterista fenomeno a uno che riusciva “a malapena a tenere una bacchetta in mano” e da lì è diventato una leggenda a cui tutti si devono inchinare.