ESCLUSIVA – Bassetti: “Chi era no-vax oggi è pro-Putin…un caso?”

L’infettivologo: “Vedo analogie tra chi manifestava contro i vaccini e la guerra. Se rifarei tutto? Certo. La politica? Mi è stato chiesto, ma ho detto no”

Strane analogie, anche se la competenza non è proprio la stessa dei virus, ma da cittadino, il professor e infettivologo del Policlinico San Martino di Genova Matteo Bassetti, ha trovato curioso questa particolare situazione, ovvero le persone che facevano manifestazioni contro i vaccini, a suo dire, sono quasi gli stessi che inneggiano a Putin. A Notizie.com esprime il suo pensiero, anche se ci tiene a sottolineare un aspetto: “Non sono un esperto di geopolitica, ma da cittadino trovo strane analogie tra chi manifestava contro i vaccini e sulla guerra. Uno dei pensieri che ha animato i no-vax era riferito a Montagnier, ossia che il virus fosse stato creato in laboratorio affinché il mondo potesse essere sovvertito dall’ordine delle cose, per far si che le grandi aziende farmaceutiche producessero i vaccini e ci vedo analogie con la guerra, perché della guerra cosa si pensa? Che è tutta una macchinazione orchestrata dagli americani…

Matteo Bassetti contro la quarantena per 7 giorni
Matteo Bassetti (Ansa Foto)

Da come parla, anche se ammette di no essere un esperto e non vuole addentrarsi in una situazione più grande di lui, Matteo Bassetti non ha timore di dire quello che pensa: “La macchinazione, la teoria del complotto, ovvero quella che ha animato i no-vax è la stessa matrice di quella che porta a dire che gli americani hanno creato loro il motivo del contendere in Ucraina. E poi, basta vedere chi parlava contro vaccini qualche mese fa, oggi, guarda caso, sono quelli pro-Putin. In tutti e due i discorsi c’è molto della teoria del complotto, ma lo ribadisco, non sono esperto di geopolitica, vedo solo queste strane analogie“.

“Se rifarei tutto? Assolutamente si, non mi pento di nulla anche se mi ha creato dei problemi. La politica? Mi è stato chiesto da più parti, ma se la politica è questa, ci sto lontano”

Matteo Bassetti esclusiva
Matteo Bassetti in esclusiva ai microfoni di Notizie.com sulla quarta dose © Ansa

Alla domanda se rifarebbe tutto, parole, posizioni e idee, il professor Matteo Bassetti non fa marcia indietro anzi va avanti a tutta e a Notizie.com spiega: “Non cambierei neanche una virgola sono rimasto il più coerente di tutti, adesso sono arrivati tutti sul mio carro, perfino Crisanti. Guardi, forse l’unica cosa che ho detto sbagliata, anche se sulla base di dati che erano arrivati dalla Cina, era che dissi che il Covid era simile a un’influenza, ma non era così, poi lo è diventata grazie ai vaccini. Ma lo ribadisco, non cambierei una virgola, anche perché ho pagato sulla mia pelle la mia coerenza perché ho rotto con una certa parte anche politica e ideologica perché sarò sempre dalla parte della scienza e continuo ad esserci

C’è da dire che le sue posizioni, a volte poco morbide, soprattutto nei confronti dei no-vax, gli hanno creato problemi, con minacce e atteggiamenti violenti nei suoi confronti: “Vero, attualmente giro con la vigilanza della polizia anche per le mie posizioni, ma lo ripeto rifarei tutto quello che ho fatto. E sia ben chiaro, non sono sotto scorta, ma sotto vigilanza attiva e rinforzata della polizia mi accompagnano a casa e al lavoro, ma io viaggio con la mia machina, pago tutto io con i miei mezzi e i miei spostamenti, non certo come i politici. Questo se penso a quello che mi è capitato, ma se tornassi indietro sarei anche più duro, se siamo arrivati al 90% della popolazione vaccinata, un pizzico di merito è anche nostro che ci siamo spesi, non proprio tutti eh. Ancora ricordo che un ministro si è vaccinato a luglio del 2021…”. Il rapporto con la politica è tutt’altro che evanescente: “Me l’hanno chiesto in tanti, ma se è questa la politica, come quella che sta facendo lo Stato sulle norme obsolete del Covid, allora ci sto molto lontano. Se questo è il modo di declinare come lo fa il Ministro della Salute Speranza, allora preferisco fare solo il medico, una politica che non sa ascoltare la scienza è una politica perdente…”

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