Fabrizio Pregliasco frena sulla fine dell’obbligo delle mascherine al chiuso da maggio: “Ecco cosa potrebbe succedere nelle settimane successive”.
In Italia nelle prossime settimane entrerà nel vivo il dibattito sulla fine dell’obbligo delle mascherine al chiuso. La misura è stata prorogata fino al 30 aprile, ma c’è già chi chiede al Governo di confermare il provvedimento anche durante l’estate per cercare di prevenire un nuovo rialzo dei casi.
Tra gli esperti a favore di una proroga dell’obbligo c’è anche Fabrizio Pregliasco. “Se togliamo le mascherine al chiuso, c’è la possibilità di una nuova ondata di contagi a giugno e luglio – ha detto il virologo ai microfoni di Rai Radio 1 e riportato dall’Adnkronos – possiamo anche lasciare lo step della loro eliminazione dal 1° maggio, ma comunichiamo che c’è la possibilità di fare un passo indietro se la pressione sui servizi sanitari dovesse alzarsi come in passato“.
Obbligo mascherine al chiuso, riflessioni in corso nel Governo
Sull’obbligo delle mascherine al chiuso, come detto, sono in corso delle riflessioni all’interno dell’esecutivo. Già nelle prossime settimane il premier Draghi potrebbe incontrare Locatelli e Brusaferro per fare il punto della situazione e capire se prorogare o meno la misura.
L’idea del presidente del Consiglio sembra essere quella di rispettare la road map fissata nei giorni scorsi e, di conseguenza, eliminare l’obbligo dal 1° maggio. Molto naturalmente dipenderà dai dati che si registreranno nei prossimi giorni e dal quadro complessivo che ci sarà negli ospedali.
La decisione finale, quindi, sarà presa solamente dopo Pasqua e in base all’andamento dell’epidemia in quel momento. La speranza da parte di Palazzo Chigi è quella di avere un quadro in netto miglioramento rispetto alle ultime settimane per confermare la road map fissata ad inizio marzo. Naturalmente non possiamo escludere neanche l’ipotesi di una proroga della misura almeno fino al 30 giugno per poi da luglio fare un passo successivo verso quel ritorno alla normalità che, come ormai ben sappiamo, manca da due anni in Italia e non solo.