Il presidente Mattarella durante il suo discorso all’Università di Trieste ha lanciato un duro attacco alla Russia e chiesto di cessare immediatamente il fuoco.
Il nuovo appello a Russia e Ucraina del presidente Mattarella arriva durante il suo discorso all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Trieste.
Il Capo dello Stato nel suo intervento, riportato da Rai News, ha ricordato come in quell’ateneo ci sono “tanti studenti ucraini, a loro va il nostro pensiero particolarmente intenso: animo che la città di Trieste sente con analoga intensità per aver attraversato in passato altri momenti travagliati e difficili, ma che è riuscita a trasformazione in condivisione“.
“Il destino di questa città è legato alla pace e all’integrazione – ha aggiunto il presidente Mattarella – e per questo rappresenta un esempio per il Vecchio Continente. Europa che è chiamata ad affrontare tre gravi emergenze: Covid, ripresa economica e conflitto in Ucraina. Una guerra di cui non comprendiamo la ragione, ma l’Italia sta rispondendo con dovuta solidarietà, con l’accoglienza dei profughi, con un sostegno concreto all’Ucraina“.
Come scritto dall’Ansa, il presidente Mattarella in questo discorso si è soffermato anche sulla risposta dell’Italia alla guerra in Ucraina: “La pace è sempre doverosa e possibile. E per questo motivo stiamo rispondendo con la dovuta solidarietà, ma anche misure economiche e finanziare che hanno come obiettivo quello di indebolire chi vuole imporre con la violenza delle armi una guerra e che non si fermerebbe senza ostacoli. L’obiettivo deve essere quello di fermare subito la Russia. Servono dialogo e trattative per arrivare al cessate il fuoco“.
“Si sperava che l’emergenza sanitaria avesse fatto comprendere l’esigenza di cercare sempre il dialogo e la collaborazione – ha aggiunto il Capo dello Stato – invece abbiamo dovuto assistere al ritorno di aggressivi egoismi nazionali. Un passo indietro della storia e della civiltà che mai nessuno avrebbe immaginato e che, soprattutto, ci costringe ad assistere a vittime di ogni età, a città distrutte e ad un impoverimento dell’intero pianeta“.