Tre morti sul lavoro in poche ore: numeri allarmanti in Italia

L’emergenza dei morti sul lavoro non trova fine in Italia. Tre incidenti in poche ore e numeri che sono sempre più allarmanti nel nostro Paese.

Tre morti sul lavoro in poche ore e un bilancio che continua ad aumentare nel nostro Paese. I numeri sono sempre più allarmanti e il Governo non è ancora riuscito a trovare ad una soluzione per mettere definitivamente la parola fine a questa emergenza.

Incidente sul lavoro
Tre operai sono morti in poche ore sul lavoro in Italia © Ansa

Il primo grave incidente sul lavoro di questo lunedì 28 marzo è avvenuto a San Donato, in provincia di Lecce. Come raccontato da Sky TG24, un operaio di 29 anni era impegnato a lavorare ad un impianto fotovoltaico quando ha toccato un cavo dell’alta tensione e la scarica elettrica per lui è stata fatale. Il trasferimento immediato in ospedale, infatti, non è servito a salvargli la vita. Il personale sanitario, infatti, ha potuto constatare solamente il decesso.

Le altre due morti bianche sono avvenute in Lombardia. Nel Mantovano un operaio era impegnato in un cantiere quando, per motivi ancora da accertare, è stato schiacciato da un muletto. Immediata la chiamata ai soccorsi, ma i medici hanno potuto constatare solamente il decesso dell’uomo. Nel Pavese, invece, un 47enne è morto dopo essere precipitato dal tetto della sua abitazione durante dei lavori di riparazione.

Incidenti sul lavoro, numeri allarmanti in Italia

Incidenti sul lavoro in Italia
Il bilancio degli incidenti sul lavoro in Italia è sempre più grave © Ansa

Numeri allarmanti in Italia per quanto riguarda gli incidenti sul lavoro. Ad oggi sono oltre 270 gli operai morti (quasi 150 sul posto di lavoro e gli altri in strada o in itinere). Si tratta di un dato destinato ad aumentare visto che non sembra esserci una soluzione a questa vera e propria emergenza.

Una situazione che molto probabilmente porterà il Governo ad intervenire nuovamente per provare a mettere fine a questi incidenti. Le misure messe in campo nel 2021 non stanno dando i frutti sperati e c’è bisogno quindi di un nuovo cambio di passo per cercare di mettere fine a queste morti bianche che, se non saranno fermate, anche nel 2022 raggiungeranno quota mille.

Gestione cookie