L’episodio è avvenuto nella prestigiosa università milanese del Politecnico: il ragazzo aveva indicato la sua nazionalità in un modulo che non è stato ritenuto valido dal docente. Al riguardo è stata aperta un’interrogazione al governo
Ha generato non poche discussioni l’episodio avvenuto a Milano, a maggior ragione se si considera che lo scenario è quello prestigioso del Politecnico. È lì che un professore ha rifiutato un modulo consegnato da uno studente, colpevole di aver indicato come Paese di provenienza Taiwan: “È soltanto una regione e non una nazione indipendente“.
Il docente in questione è il 43enne cinese Chen Zhen, da quasi 10 anni ha la cattedra in “Architecture and town in China” e il suo rimprovero allo studente è avvenuto in una video-lezione facilmente reperibile sul web.
In questa lo si vede rivolgersi a W. (l’iniziale del nome del ragazzo di Taiwan), dicendogli che “tutta l’Unione Europea riconosce pubblicamente Taiwan come nazione indipendente. Capisco la tua generazione, la vostra educazione vi porta ad avere un’identità nazionale diversa dalla nostra. Ma Taiwan non è mai stato il nome di una nazione indipendente, anche se il vostro governo può fare dei giochi di parole ingannando e manipolando il popolo“. Effettivamente Taiwan è riconosciuto formalmente da soli 13 Paesi (tra cui lo Stato Vaticano), ma la questione è che un docente abbia sfruttato una lezione pubblica per questioni politiche riferite a livello individuale (parlando tra l’altro in cinese). Per questo motivo il senatore di Fratelli d’Italia, Lucio Malan, ha preannunciato che chiederà conto al governo. Contestualmente l’ex sottosegretario agli esteri Gianni Vernetti (Partito Democratico) ha chiesto la sospensione del protagonista della vicenda. Il Politecnico ha replicato avviando le procedure interne per verificare il rispetto del Codice etico dell’istituto.