Su 159 stati di emergenza dichiarati o prorogati, 39 emergenze sono di carattere regionale, 15 internazionali e 105 provinciali o in località definite.
E’ l’Italia delle emergenze. Un Paese sempre in allarme: dai terremoti alla pandemia, e ora i profughi. Sono 159 gli stati di emergenza prorogati o dichiarati da maggio 2013 ad oggi, di cui 123 legati a eventi meteo e 19 “straordinari” ancora attivi.
Per questi ultimi, si tratta degli eventi calamitosi per cui resta attivo il potere speciale di intervento conferito da governo alle amministrazioni competenti, con il supporto della Protezione civile. 15 sono invece gli Stati di emergenza dichiarati dal 2020 ad oggi. Gli ultimi due? Quelli sul conflitto in Ucraina. A tirare le somme è il Sole 14 ore, che fa i numeri sui vari stati di emergenza attivati nel nostro Paese e sulle varie allerte.
C’è l’emergenza sui nubifragi record che colpirono l’Alessandrino, che finirà il prossimo 23 dicembre; poi quella legata al maltempo in Friuli nel 2020 che finirà a fine giugno; ancora la crisi nel Bellunese dopo gli allagamenti del 2020, il cui stato di emergenza è stato prorogato fino al 10 settembre 2022; l’emergenza post terremoto del dicembre 2018 sul fianco dell’Etna prorogata fino al fine 2022. E ancora, l’emergenza per l’isola di Vulcano nell’arcipelago delle Eolie, dove a fine 2021 si è registrata un’eccessiva concentrazione di gas vulcanici nocivi. Scadrà a breve, il 31 marzo, dopo due anni, lo stato di emergenza dichiarato per il Coronavirus. Ma il bilancio resta negativo.
Su 159 stati di emergenza dichiarati o prorogati, 39 emergenze sono di carattere regionale, 15 internazionali e 105 provinciali o in località definite. Gli elenchi raccolgono 123 emergenza nate a fronte di eventi meteo-idro, 9 a fronte di eventi sismico-vulcanici, 15 legati a crisi internazionali, 4 non gestiti dalla Protezione civile e 8 per far fronte a rischi ambientali, sanitari, tecnologici o incendi. Nel bilancio sono inclusi anche alcuni stati di emergenza dichiarati prima di maggio 2013, data di inizio mappatura e successivamente prorogati: quelli per il sisma del 2012 in Emilia Romagna o quello per il centro italia dell’agosto 2016 ( Amatrice), prorogati fino al 31 dicembre 2022. Gli stanziamenti in termini economici ammontano a 9,9 miliardi di euro, con esclusione dei rifinanziamenti previsti con le manovre di fine anno che non passano dalla Protezione civile o che arrivano da gondi europei. Il 45% di questi fondi – circa 4,4 miliardi – riguarda stanziamenti previsti per la pandemia mentre 40 milioni sono andati fino ad ora all’accoglienza dei profughi.