Processi infiniti al Sud: in arrivo 2 misure per renderli più snelli

Istituito un tavolo tecnico attuativo che si trasformerà in cabina di regia politico-strategica permanente per pianificare e monitorare gli interventi: i grandi problemi sono le cause arretrate e il fortissimo turnover

In media occorrono 479 giorni per la definizione di un fascicolo nei 62 tribunali che operano al Sud (al Nord ne servono 206). In Corte d’Appello il divario c’è sempre (seppur minore) e parla di ulteriori 652 giorni contro i 443 del Settentrione. Numeri impressionanti, che la dicono lunga sul problema dei tempi lunghissimi relativi ai processi.

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Il problema della velocità dei tribunali al Sud è enorme (Ansa)

Per questo motivo la Commissione interministeriale per la giustizia nel Sud ha elaborato una serie di proposte, nate dopo l’analisi accurata basata su dati statistici e su questionari inviati a tutti gli uffici giudiziari meridionali.

Gli interventi per velocizzare i processi

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Elaborate alcune disposizioni per velocizzare i processi al Sud (Ansa)

Come emerso dalla relazione finale della Commissione, il problema non è tanto la produttività, quando piuttosto il fortissimo turnover e gli arretrati che caratterizzano la gestione procedurale al Meridione. Per quanto riguarda il primo aspetto, infatti, il tasso di ricambio dei magistrati supera il 75%. In alcuni casi arriva addirittura al 120%. Considerando il secondo tema, invece, basti pensare che nelle sedi del Sud pesa più del 50% delle pendenze nazionali e le durate sono maggiori dove lo stock di vecchi fascicoli è più elevato. Per risolvere questi due problemi (e non solo quelli) gli interventi prevedono prima di tutto una revisione dei criteri di individuazione delle sedi disagiate e di programmazione delle piante organiche. A seguire dovrebbero essere promosse applicazioni “da remoto” di magistrati al di fuori del proprio distretto, nell’ambito più generale di una promozione dell’informatizzazione con la standardizzazione degli atti e lo sviluppo della banche dati. Sempre in tal senso va vista poi l’idea del “tribunale smart”, cioè una sorta di sportello virtuale al servizio dei cittadini per velocizzare ulteriormente tutte le procedure e aiutare la digitalizzazione del settore.

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