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Cronaca

Covid e vaccini, l’assurda storia del dottor Di Bella: “É un degrado”

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Francesco P

Pec, documenti, un intervento degli avvocati: il dottor Di Bella lotta per tornare ad esercitare dopo il Covid ma non può seguire i suoi pazienti.

Una storia ai limiti dell’assurdo, che svela uno dei tanti cortocircuiti derivanti dalle normative per chi non si vaccina e non riesce a rientrare in servizio. A raccontarla a Romait.it è il dottor Giuseppe Di Bella. 

Il dottor Giuseppe Di Bella (Youtube)

Il suo percorso per tornare a visitare i suoi pazienti si è bloccato a causa delle leggi, ma anche dopo aver contratto il Covid, in forma asintomatica, a nulla sono servite le sollecitazioni per permettergli di tornare ad esercitare la professione. Lui stesso ha affidato il suo pensiero a Romait.it, chiarendo alcuni aspetti di una vicenda dai contorni molto strani. 

“Da circa un mese – scrive il dottor Di Bella – invio Pec all’Ordine dei Medici di Bologna con la documentazione, attestante a norma di legge, d’aver contratto il Covid, e terminato il periodo di quarantena di rito, con tampone negativo, sono stato sospeso dall’ordine di Bologna perché non vaccinato. Dopo il Covid esiste per legge un differimento tra 3 e 6 mesi dalla vaccinazione, pertanto anche volendo non avrei potuto farlo”. In sostanza il Dottor Di Bella non potrebbe comunque presentarsi agli hub, ma è lui stesso a svelare le frequenti sollecitazioni con l’ordine, rimaste al momento inascoltate.

Covid, il cortocircuito frena il dottor Di Bella: “Mai avrei pensato a questo”

Il dottor Giuseppe Di Bella racconta la sua storia (Youtube)

“A distanza di mesi – osserva il dottor Di Bella –, malgrado i ripetuti interventi del mio avvocato e tante Pec, non ho ricevuto alcuna risposta con grave disagio dei miei pazienti. Non posso aggiornare terapie, rinnovare ricette, ed ho dovuto disdire appuntamenti, spesso di casi urgenti o di persone che avevano prenotato il viaggio”. 

La storia assume contorni ancora più delicati e sinistri se si considera che non esiste al momento una data certa, e le risposte, dovute, non arrivano. “Non avrei mai ipotizzato in 57 anni di professione che si arrivasse a tale degrado, al disprezzo totale dei diritti fondamentali, di norme costituzionali ed evidenze scientifiche. Non sono neppure in grado di prevedere quando, bontà loro, revocheranno la sospensione”. 

Poi l’affondo, riferito ad alcune sensazioni sul suo metodo di cura. “Qualche bieco complottista potrebbe insinuare che si è realizzata così la forma più semplice e in apparenza legale per affossare il MDB (Metodo Di Bella ndr), come sempre nell’indifferenza generale”. La sensazione però è che il problema sia più vasto e che le leggi sull’obbligo vaccinale abbiano causato qualche intoppo anche molto pesante, nel caso del dottor Giuseppe Di Bella di sicuro troppo evidente.

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