Christian Eriksen, un ritorno da film nello stadio del Copenaghen: gol sontuoso nella sfida amichevole contro la Serbia. Proprio lì dove ha rischiato di morire – VIDEO
Sono passati esattamente 290 giorni. Difficilmente ci potremmo dimenticare quelle scene che arrivavano da Copenaghen, il corpo di Christian Eriksen steso a terra. Un malore che ha gelato tutto lo stadio e tutte le persone che stavano assistendo alla prima partita della Danimarca nel campionato europeo contro la Finlandia. Una immagine che ci rimarrà impressa per sempre.
I compagni che, dopo aver capito che la situazione non era assolutamente delle migliori decisero di fare da scudo per evitare che tutto quello che stava accadendo diventasse uno spettacolo. Poco prima, però, il capitano ed amico dell’ex centrocampista dell’Inter, Simon Kjaer, ha provato a salvarlo prima aprendogli la bocca ed evitarli che si affogasse con la lingua. Poi l’intervento dello staff medico delle due squadre, poi l’arrivo dell’ambulanza. Parte un mezzo applauso, Christian è vivo.
Da quel giorno in poi la sua vita è cambiata, ma non ha mai smesso di pensare di lasciare il calcio. Era di proprietà proprio dei nerazzurri che, però, non potevano rischiare (anche perché il regolamento non lo permette) e decidono di risolvere consensualmente il contratto. Poi la ripartenza dall’Inghilterra. Di nuovo. Questa volta, però, con la maglia del Brentford. Poi il ritorno con la Nazionale. Ovazione per lui al suo ingresso in campo nell’amichevole contro l’Olanda. Dopo due minuti va in gol. Tutti in piedi ad esultare per lui.
Le emozioni per il centrocampista, però, non sono affatto finite visto che proprio pochi minuti fa ha realizzato la terza rete nella netta vittoria della sua Danimarca contro la Serbia. Ad aprire le marcature ci ha pensato l’atalantino Maehle.
Poi il raddoppio di Lindstrom ed infine arriva il momento del classe ’92. Fa tutto da solo, si sposta la palla con il destro e con lo stesso piede la mette nell’angolino dove l’estremo difensore non può mai arrivare. Un gol da applausi che sicuramente non potrà mai dimenticare, proprio nello stadio in cui ha rischiato di morire.