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ESCLUSIVA – Alemanno: “Il cuore a pezzi ma la gioia di aver aiutato i profughi”

Published by
Daniele Magliocchetti

L’ex Sindaco di Roma e la sua missione umanitaria: “Non li lasceremo mai soli, continueremo ad aiutarli. E’ questo il vero volto della destra”

Un viaggio per toccare con mano la sofferenza che sta provando il popolo ucraino, ma ha anche spezzato il cuore di chi ha partecipato alla missione verso il confine della Polonia con l‘Ucraina. L’ex Sindaco di Roma Gianni Alemanno si è imbarcato in un viaggio verso l’Ucraina, una missione umanitaria organizzata dalla Fondazione Alleanza Nazionale col nome “Solidarietà all’Ucraina“. Alemanno era accompagnato da diverse persone, tra cui il vicepresidente della Fondazione Antonio Giordano, più medici, operatori sanitari e volontari. “E’ stata un’esperienza toccante perché siamo stati a diretto contatto nel centro di accoglienza e poi con insieme a donne e bambini ucraini, abbiamo anche viaggiato insieme a loro. Una vicenda che mi ha toccato profondamente il cuore, spezzato in alcuni casi, ma ho anche provato gioia per aver dato un po’ di speranza a queste persone“.

L’ex Sindaco di Roma Gianni Alemanno in missione umanitaria in Ucraina (foto Ansa)

Son0o partiti da Roma, direzione Ucraina, confine con la Polonia, sono tornati quattro giorni dopo. Con loro sono tornati 49 profughi ucraini arrivati alle ore 17 a Roma con la missione umanitaria “Solidarietà all’Ucraina” organizzata dalla Fondazione Alleanza Nazionale. In tutto sono 24 donne, 19 bambini, 3 neonati e 3 uomini anziani che sono sbarcati dai pullman assistiti dai 15 volontari della Fondazione e guidati da Gianni Alemanno e dal vice presidente della Fondazione, Antonio Giordano.

“Sono stato letteralmente invaso dalle emozione, anche mio nipote Edoardo. Colpito da una donna di 80 anni completamente da sola, una tenerezza infinita”

L’ex Sindaco di Roma Gianni Alemanno mentre sbarca in Polonia (foto Ansa)

E’ stato un viaggio incredibile – ha affermato Alemanno a Notizie.comparlare con loro, farsi raccontare le loro storie e soffrire con loro. Abbiamo anche fatto vedere il vero volto della destra, purtroppo tutto questo nasce da un equivoco con la sinistra noi siamo nemici di chi entra in Italia illegalmente senza avere un motivo vero, quando invece ci sono le emergenze vere siamo disposti a correre e farlo in prima persona, fanno parte dei nostri valori, noi abbiamo portato aiuti e abbiamo portato profughi qui da noi. Continueremo ad occuparci di loro, non li lasceremo mai soli“. Sono stati donati aiuti per oltre 60.000 euro di valore: medicinali, coperte, alimenti. La Fondazione ha donato 5 defibrillatori con altro materiale che sono stati consegnati ai rappresentanti della Ong ucraina “Fondazione Ulyana Kuzyk” che li ha immediatamente portati nella città di Leopoli. Sono stati percorsi 1830 km di viaggio all’andata e altrettanti al ritorno per arrivare al campo profughi di Hala Kijowska nelle vicinanze del valico di frontiera Korczowa.

Gianni Alemanno racconta le sue emozioni: “Ho fatto gran parte del viaggio di ritorno parlando con una donna che sapeva bene l’italiano, una zia che portava i suoi nipoti in un posto sicuro come l’Italia. La loro sensazione è di essere in un gioco più grande di loro, uno scontro tra Russia e America, con il popolo ucraino in mezzo come oggetto di questa sfida a carattere internazionale. Sperano che la guerra finisca, anche perché vogliono tornare nella loro terra, vengono da noi, non per restare ma per superare un momento d’emergenza. In queste situazione che ti coinvolgono, tocchi con mano la massima intensità dei sentimenti e della spiritualità umana, emerge il peggio e il meglio dell’essere umano, sei inevitabilmente coinvolto e ti metti in gioco, devi vedere se sei all’altezza di questa intensità. Se devo essere sincero, la cosa che mi ha più colpito era una signora molto anziana di 80 anni, vestita in costumi tradizionali ucraini, totalmente da sola, l’abbiamo portata a parlare con la Croce Rossa, e vedere negli occhi da un lato la nostalgia della sua terra e da un lato di speranza. Era spaesata, spazzata in Italia senza avere nulla, mi ha fatto una tenerezza infinita. I suoi familiari sono rimasti in Ucraina e l’hanno mandata via per non esporla a quella situazione, il suo sguardo parlava da solo“.

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Daniele Magliocchetti