Russia, Abramovich l’ultimo della lista: tutti gli avvelenamenti

Russia, quello di Roman Abramovich è solamente l’ultimo nome della lista delle persone che sono state avvelenate nel corso degli anni 

L alista degli avvelenamenti russi
Roman Abramovich (Ansa Foto)

Quello di Roman Abramovich è solamente l’ultimo della lista delle persone che sono state avvelenate. Attenzione però, i media parlano di “possibile avvelenamento” da parte dell’ex proprietario del Chelsea e che ha deciso di negoziare con gli ucraini (tanto è vero che nella giornata di oggi è presente ad Istanbul per cercare di trovare un accordo con i russi per la fine della guerra). Come riportato in precedenza, però, non è l’unico. Questa la (triste) classifica delle persone che hanno incontrato non pochi problemi:

  • 20 agosto 2020, Alexei Navalny: perde conoscenza in aereo durante un volo diretto da Tomsk a Mosca. Aereo che fa uno scaldo di emergenza ad Omsk visto che la vittima viene ricoverato in ospedale in coma. Su pressione sia di Francia che di Germania, Navalny viene trasportato a Berlino in un ospedale dove gli viene salvata la vita. Dalle indagini si è capito che è stato avvelenato con l’agente nervino novichok. Una volta guarito nel gennaio 2021 fa ritorno in Russia, ma ad attenderlo ci sono le manette. Poche settimane fa ha ricevuto una condanna a nove anni di carcere.
  • 4 marzo 2018, Sergei Skripal: l’ex agente dell’intelligence militare russa insieme a sua figlia vengono ritrovati riversi su una panchina della città di Salisbury. Anche loro avvelenati con un agente nervino, sempre il novichok. Fortunatamente anche loro sono guariti in tempo, proprio come un poliziotto che è rimasto contaminato.
  • 2017, Vladimir Kara Muraza: il giornalista 35enne viene immediatamente ricoverato d’urgenza in terapia intensiva a Mosca il 2 febbraio e messo in coma farmacologico. Trasferito in un ospedale estero gli fu diagnosticata una intossicazione dovuta ad una sostanza sconosciuta. E’ guarito ed ora vive all’estero. In Russia aveva stretti legami con Boris Nemtsov, ex critico di Putin, assassinato a Mosca il 27 febbraio del 2015.

Russia, non solo Abramovich: la lista degli avvelenamenti

Abrramovich
Roman Abramovich (Ansa Foto)
  • 2006, Alexander Litvinenko: ex agente dei servizi russi dell’Fsb, scappato a Londra nel 2000 dopo aver accusato i superiori di aver ordinato l’assassinio di Boris Berezovsky. Dalla Gran Bretagna aveva criticato lo stesso Putin per l’uccisione della giornalista Anna Politkovskaya. Il 1 novembre si ammala improvvisamente e viene ricoverato. Dopo tre settimane muore per avvelenamento da polonio (messa nella sua tazza da tè dopo un incontro in un albergo di Londra)
  • 2004, Viktor Yushchenko: candidato alle elezioni presidenziali ucraine, venne ricoverato in Austria dopo essere stato avvelenato misteriosamente (possibile che questa sostanza sia stata messa nella minestra). Riesce a salvarsi e sfida al ballottaggio Yanukovych. A vincere è quest’ultimo, ma le accuse di brogli e proteste di piazza fanno ripetere di nuovo il ballottaggio. A vincere è proprio Yuschenko che dichiarò di essere stato avvelenato da tre uomini a cena, poi rifugiati in Russia. Tra questi Volodomyr Satsyuk.
  • 1978, Georgi Markov: era uno scrittore scappato nel 1969 dal regime comunista bulgaro di Zhikov. Lavorava alla ‘Bbc’ come giornalista. Fu colpito alla gamba con una punta d’ombrello. Era il 7 settembre, giorno del suo compleanno. Morì pochi giorni dopo (11 settembre) dopo essere stato ricoverato in ospedale con febbre alta. L’autopsia dichiarò che all’interno c’era ricina (veleno) che gli era stata iniettata appunto dalla punta dell’ombrello. I servizi bulgari furono indicati come principali sospettati (non è da escludere che ad aiutarli siano stati i Kgb russi).
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