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Politica

Decreto Ucraina, salta Odg spese armi: ecco il motivo

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Francesco Spagnolo

Niente Odg sull’aumento delle spese militari nel decreto Ucraina. Il Senato, quindi, voterà il testo approvato alla Camera senza le modifiche decise in commissione a Palazzo Madama.

Il dl Ucraina rischia di spaccare definitivamente la maggioranza. Come riferito da La Stampa, il decreto potrebbe arrivare in Aula senza il mandato al relatore con il testo approvato alla Camera. Una decisione obbligata visto che la Commissione Bilancio non ha dato i propri pareri sugli ordini del giorno ed emendamenti.

Il dl Ucraina è atteso in Aula al Senato nelle prossime ore © Ansa

Questo significa che il Senato dovrà votare il provvedimento senza le modifiche fatte in Commissione a Palazzo Madama e quindi senza l’ordine del giorno presentato dal partito di Giorgia Meloni sull’aumento delle spese militari. Si tratta di una strategia fortemente voluta, almeno secondo fonti, dal M5s per votare la fiducia al provvedimento e non discostarsi dalla posizione di maggioranza.

Naturalmente questo rischia di creare non poche polemiche e, soprattutto, confermerebbe posizioni diverse all’interno dell’esecutivo. Vedremo cosa succederà nelle prossime ore su questo provvedimento e se davvero si arriverà ad una crisi di Governo.

Letta assicura: “Lavoriamo ad una soluzione”

Enrico Letta apre al dialogo con il M5s per evitare una crisi di governo © Ansa

L’arrivo in Aula del dl Ucraina senza relatore potrebbe aprire ad una mediazione sull’aumento della spesa militare all’interno del Governo come anticipato dallo stesso Enrico Letta sui social: “Una crisi di governo in questo momento lascerebbe sbigottito il mondo intero. Sarebbe dannosa per noi e negativa per il processo di pace e per chi soffre per via della guerra. Noi lavoriamo con impegno per evitarla“.

Resta da capire se questo compromesso a cui sta lavorando il Partito Democratico andrà bene a Conte. Il presidente del M5s, almeno sul punto della spesa sulle armi, non ha nessuna intenzione di fare un passo indietro e, come confermato a Draghi nell’incontro avuto nelle scorse ore, andrà fino in fondo.

Non ci resta che aspettare le prossime ore per provare a capire come si evolverà questa situazione e davvero il nostro Paese dovrà fare i conti con una crisi di governo. Il premier Draghi spera di evitare qualsiasi spaccatura all’interno della maggioranza, ma la situazione non è semplice e per questo motivo tutti gli scenari sono sul tavolo. Molto dipenderà dalla volontà del M5s di arrivare ad un accordo con gli altri partiti.

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Francesco Spagnolo