Il senatore Paolo Romani è indagato dalla Procura di Bergamo. Il politico si difende: “Sono sorpreso, ma intendo parlare con il giudice e chiarire”.
Paolo Romani è indagato dalla Procura di Bergamo. Secondo quanto riferito da La Repubblica, citato da Il Fatto Quotidiano, l’accusa contestata dai magistrati lombardi al senatore è quella di corruzione e l’inchiesta fa riferimento al crac della società di lavoro interinale Maxwork, dichiarata fallita nel 2015.
In particolare, secondo quanto scoperto dagli inquirenti, i tre manager dell’azienda avrebbero consegnato all’attuale esponente del partito di Giovanni Toti 12mila euro in contati “come corrispettivo di un atto contrario ai doveri di ufficio“. Una somma consegnata in un pacco chiuso e ritirata da Antonio Sandro Maullu, su incarico del fratello ed ex europarlamentare di FdI Stefano. Entrambi sono indagati e accusati di false comunicazioni al pm.
L’inchiesta è comunque ancora all’inizio e nei prossimi giorni ci saranno importanti novità. Romani, infatti, si è detto già pronto a collaborare con i magistrati e le sue dichiarazioni potrebbero chiarire meglio l’accaduto e, soprattutto, la sua posizione in questa vicenda.
Le prime parole Romani subito dopo la notizia dell’indagine da parte della Procura di Bergamo le ha rilasciate all’Adnkronos: “Sono molto sorpreso, ma intendo parlare con il giudice e chiarire“.
Anche il legale del senatore ha accolto con stupore l’iscrizione sul registro degli indagati del suo assistito. “Siamo rimasti stupidi da questa inchiesta, non si capisce quale sia l’atto contrario ai doveri d’ufficio – ha sottolineato l’avvocato Daniele Giovanni Benedini citato da Il Fatto Quotidiano – cercheremo di capire nei prossimi giorni cosa ci viene contestato“.
Un’inchiesta che nel giro di poco tempo dovrebbe portare delle diverse novità sul caso visto che molto probabilmente in calendario ci sono gli interrogatori di Paolo Romani e delle altre persone coinvolte in questa vicenda. Dichiarazioni che saranno utili per definire la posizione degli indagati, ma anche un eventuale coinvolgimento di altri individui nel fascicolo sul crac di Maxwork.