Il grido del Papa per i bambini ucraini e l’attacco all’anestesia dello Spirito

Al termine dell’udienza generale ancora una volta Bergoglio ha innalzato il suo grido per la fine del conflitto in Ucraina. 

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(Ansa)

Insieme a questo, tra gli applausi dell’Aula Paolo VI, il papa ha fatto un saluto speciale, “particolarmente affettuoso”, ai bambini accolti da due associazioni nate all’indomani del disastro di Chernobyl, la Fondazione Aiutiamoli a vivere e l’Associazione Puer, e dall’Ambasciata di Ucraina presso la Santa Sede.

Insieme a questo, una nuova severa condanna rispetto all’invasione che sta disseminando di sangue il territorio ucraino. “Con questo saluto ai bambini torniamo anche a pensare a questa mostruosità della guerra e rinnoviamo le preghiere perché si fermi questa crudeltà selvaggia che è la guerra”, sono le parole del Papa, ormai unanimemente riconosciuto, in queste settimane drammatiche, come l’ultimo vero pacifista.

Il saluto alle due associazioni e i numeri della guerra

La missione dell’associazione “Puer” è quella di sostenere realtà sociali precarie, con particolare attenzione alla tutela dei minori in stato di disagio, ed è nata a seguito del dramma di Chernobyl. Da quel drammatico 26 aprile 1986 infatti l’associazione ha accolto in zone non contaminate migliaia di bambini, provenienti soprattutto da una delle nazioni più colpite dalle radiazioni, la Bielorussia.

Analogo impegno è quello della fondazione “Aiutiamoli a vivere”, che sostiene anch’ella le popolazioni infantili colpite dal disastro nucleare di Chernobyl. In questi giorni una delegazione di quest’ultima fondazione si è recata in Paesi ai confini con l’Ucraina per portare aiuti umanitari nel dramma della guerra. Dall’inizio del conflitto ucraino, infatti, sono già morti circa 150 bambini, la maggior parte a Kiev, come sostengono fonti ucraine.

L’Unicef invece parla di almeno 4 milioni e 300 mila i minori sfollati, di cui 1,8 milioni hanno raggiunto Paesi limitrofi e 2,5 milioni gli sfollati interni. “In questo ultimo tratto del cammino quaresimale guardiamo alla Croce di Cristo, massima espressione dell’amore di Dio, e sforziamoci di stare sempre vicini a quanti soffrono, a quanti sono soli, ai deboli che patiscono violenza e non hanno chi li difenda“, è un passaggio dell’udienza di Francesco, la cui catechesi dedicata alla vecchiaia ha toccato il tema della “anestesia dei sensi spirituali”.

La catechesi del Papa sull’anestesia dei sensi spirituali

“L’anestesia dei sensi spirituali – questo è brutto – nell’eccitazione e nello stordimento di quelli del corpo, è una sindrome diffusa in una società che coltiva l’illusione dell’eterna giovinezza, e il suo tratto più pericoloso sta nel fatto che essa è per lo più inconsapevole”, ha denunciato il Papa, sostenendo che “non ci si accorge di essere anestetizzati”.

“E questo succede, sempre è successo e succede ai nostri tempi: sensi anestetizzati, senza capire cosa succede. I sensi dello Spirito anestetizzati, per capire la presenza del bene e del male”, ha aggiunto il Papa. “Quando perdi la sensibilità del tatto o del gusto, te ne accorgi subito. Invece, quella sensibilità dell’anima puoi ignorarla a lungo”, ha concluso Francesco, specificando che si tratta di “vivere senza accorgersi che hai perso la sensibilità dell’anima”.

Una sensibilità che, ha concluso Francesco, “non riguarda semplicemente il pensiero di Dio o della religione”. “L’insensibilità dei sensi spirituali riguarda la compassione e la pietà, la vergogna e il rimorso, la fedeltà e la dedizione, la tenerezza e l’onore, la responsabilità propria e il dolore per l’altro”.

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