Sta facendo discutere la decisione del comune di Tarcento di non ospitare profughi ucraini. L’opposizione attacca: “Una vergogna senza precedenti”.
Gli alloggi sono inagibili e non adatti ad ospitare profughi ucraini. Con questa motivazione la maggioranza di Centrodestra di Tarcento, comune di novemila abitanti in provincia di Udine, ha respinto le due mozioni presentate dall’opposizione per mettere a disposizione tre appartamenti di proprietà comunicale delle persone in fuga dal conflitto.
La decisione, come riportato da La Stampa citata da TgCom24, ha provocato diverse polemiche in questo piccolo centro friulano. L’opposizione ha parlato di “una vergogna senza precedenti. In Friuli ci fu il terremoto, è vergognoso non aiutare gli ucraini“. Immediata la replica del Centrodestra: “Stanno cercando di mettere solamente in cattiva luce il nostro operato“.
Polemiche che, almeno fino a questo momento, non hanno portato la maggioranza a fare un passo indietro sulla vicenda. I tre appartamenti comunali non saranno messi a disposizione dei profughi ucraini, ma molto probabilmente venduti.
Il Friuli Venezia-Giulia è la regione italiana più esposta sul fronte dell’emergenza umanitario. Come ribadito dal presidente Fedriga nei giorni scorsi, il sistema fino a questo momento ha risposto bene a tutte le richieste, ma la situazione sembra essere destinata a peggiorare e per questo motivo la speranza è quella di un aiuto del Governo per riuscire ad ospitare tutti i profughi in arrivo dall’Ucraina.
In attesa di un piano nazionale, la Regione si è già mossa ed ha chiesto agli hotel dei nuovi posti letto provvisori. Una richiesta che, come riferito da TgCom24, non sembra piacere a Federalberghi soprattutto in vista delle vacanze pasquali. Vedremo se alla fine si riuscirà a trovare un accordo su questo oppure la giunta Fedriga sarà chiamata a trovare altre sistemazioni per queste persone che sono in arrivo dall’Ucraina.
Un’emergenza destinata a durare ancora per diverso tempo e per questo motivo le regioni saranno ancora una volta messe a dura prova dopo il periodo del Covid.