Guerra in Ucraina, in Italia ci sono alcuni sostenitori dei russi e considerati addirittura “filo-putiniani”. In molti si pongono semplicemente una domanda: perché?
Trentacinquesimo giorno di guerra. Purtroppo bisogna ricordarlo ogni giorno che passa visto che la situazione in Ucraina non va per nulla a migliorare. Nonostante nelle ultime ore ci siano stati i negoziati tra le delegazioni ucraine e quelle russe che si sono incontrate in Turchia, precisamente ad Istanbul, i bombardamenti da parte dei militari russi continuano senza sosta.
Proprio nel cuore della notte si sono verificati attacchi, anche se la parola giusta da usare è “bombe a grappoli” che hanno colpito alcune città vicino la capitale, Kiev. I media ucraini parlano di tantissime vittime. La situazione diventa sempre più complicata e la strada che porta ad un “cessate il fuoco” nemmeno l’ombra.
Nel frattempo, però, in alcuni Paesi c’è addirittura chi sostiene l’operazione militare (perché in Russia non parlano di guerra ma utilizzano questo termine) in Ucraina. Tanto è vero che in Italia c’è da registrare un numero importante di coloro che vengono definiti “filo-putiniani“. Ovvero quelli che sono dalla parte del presidente russo Vladimir Putin e che lo seguono in ogni cosa che faccia e che dica. Ma perché? Questo ed altro i social continuano a domandarselo cosa spinga ad alcune persone sposare le idee del Cremlino.
A quanto pare in Italia ce ne sono (ed anche parecchi). Tanto è vero che sui social network è partito l’hashtag #UnCarroArmatoPerPutin. Hanno voluto pubblicare delle foto in cui accendevano i fornelli per sostenere, con la bolletta del gas, la guerra russa. Subito dopo si è capito che era una presa in giro, anche se non molti hanno capito ciò ed hanno confermato la loro tesi sul web.
In passato Matteo Salvini ha sfoggiato con la maglia per Putin per elogiarlo, salvo poi rimangiarsi tutto e subire delle critiche pesanti al suo arrivo al confine della Polonia dove gli è stato rinfacciato appunto questo gesto. Sta facendo discutere anche il caso del professore Alessandro Orsini, considerato da molti un “sostenitore” dei russi.
Prima per il suo possibile ingaggio da parte della Rai, poi l’annullamento del contratto. Nel frattempo, però, la situazione non cambia ed il conflitto in Ucraina continua. I morti aumentano e una via per la pace davvero sembra non esserci.