Dopo lo stop dovuto alla pandemia torna uno dei pellegrinaggi più antichi della Capitale. Le informazioni per partecipare
È uno dei pellegrinaggi più antichi di Roma e le sue radici risalgono addirittura all’alto Medioevo. Una tradizione religiosa e spirituale che fa parte della storia e dell’identità della Città Eterna e che deve il suo successo a San Filippo Neri, che trasformò questo cammino iniziato col primo Giubileo del 1300 in un evento comunitario e lo istituzionalizzò in coincidenza con il Carnevale Romano, come alternativa cristiana ai festeggiamenti carnascialeschi. Il primo pellegrinaggio risale al giovedì grasso del 1552 ed è diventato nel corso dei secoli una delle manifestazioni religiose più sentite e famose della Capitale.
Parliamo del celebre “Giro delle Sette Chiese”, un pellegrinaggio di circa 25 chilometri che tocca le sette principali basiliche dell’Urbe: San Pietro, San Paolo fuori le mura, San Sebastiano fuori le mura, San Giovanni in Laterano, Santa Croce in Gerusalemme, San Lorenzo fuori le mura e Santa Maria Maggiore. Un percorso che nel corso dei secoli è caduto un po’ nel dimenticatoio, ma che è sempre rimasto vivo nella memoria dei romani, tanto da diventare anche un modo di dire nel linguaggio comune (“fare il giro delle sette chiese”). Il pellegrinaggio dà inoltre il nome ad una strada che attraversa i quartieri Ostiense e Ardeatino e collega la Basilica di San Paolo a quella di San Sebastiano sull’Appia antica. Il Giro delle Sette Chiese è uno straordinario momento di fede che nel corso dei secoli ha affascinato Papi e Santi, come Carlo Borromeo, senza dimenticare artisti senza tempo, da Michelangelo a Goethe, fino a Goldoni.
Da alcuni anni questo pellegrinaggio è stato riproposto da un ‘figlio’ di San Filippo Neri: padre Maurizio Botta, sacerdote di origini biellesi, famoso in città e non solo per le sue catechesi sui “Cinque Passi al Mistero”. Il cammino, che si svolge in notturna ed è accompagnato dalle antiche orazioni composte dal “santo della Gioia”, attira ogni anno centinaia di fedeli e rappresenta per molti un momento di forte spiritualità. Dopo lo stop imposto dalla pandemia, quest’anno il pellegrinaggio torna e l’appuntamento è per venerdì 13 maggio alle ore 19 davanti Santa Maria in Vallicella, la famosa Chiesa Nuova ricostruita dal santo compatrono di Roma. La notizia è stata pubblicata sul blog della giornalista di Rai Vaticano Costanza Miriano. “Ci si riunirà, verranno date le istruzioni, distribuite le cuffiette (credo che l’offerta sia di 5 euro) e si partirà, per attraversare Roma di notte, pregando e cantando e ascoltando le catechesi di padre Maurizio Botta”, ha scritto la giornalista famosa per i suoi libri sulla fede e il suo impegno nel mondo cattolico. “La data è quella della Madonna di Fatima, quindi io direi che è un pellegrinaggio al cubo”, ha aggiunto.