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I danni del Green Pass nelle scuole: ecco quanto pagheremo

Published by
Paolo Colantoni

Professori no vax senza alunni, precari con contratti in bilico. Per lo stesso lavoro saranno stipendiate più persone

Mesi a discutere su vaccinati e non, su Green Pass, sospensioni dal lavoro, con polemiche infinite e inutili. E ora? Con la fine dello stato d’emergenza, in certi settori, esistono situazioni paradossali, con persone che non sanno più se e come possono tornare al lavoro (e come verranno utilizzate) ed altre che rischiano di ritrovarsi improvvisamente senza impiego. Il caso più eclatante riguarda le scuole, con decine di migliaia di docenti che si trovano in una situazione impensabile.

Da oggi tutti i professori no-vax che erano stati inizialmente sospesi, torneranno a lavorare, ma non potranno essere a contatto con gli studenti. Cosa faranno? In che ruoli verranno utilizzati? Secondo le recenti normative non potranno tornare in aula perchè (come ha confermato il Ministro Bianchi, “se fossero tornati in classe a contatto con i ragazzi avremmo dato un messaggio altamente diseducativo”) e, in attesa della nuova collocazione (al momento sconosciuta), dovrebbero essere chiamati a lavorare 36 ore settimanali, anzichè 18. Pronti centinaia di ricorsi, come confermato dal sindacato Anief: “La legge non parla di cambiare le mansioni, non li trasforma in personale Ata o inidoneo. Qualsiasi interpretazione diversa da parte del Ministero o dei dirigenti scolastici, sarà portata in tribunale”.

Esiste poi un’altra faccia della medaglia: che fine faranno gli oltre 55.000 supplenti (o meglio, i facenti parte dell’organico Covid) che in questi mesi hanno sostituito i loro colleghi che non erano nelle possibilità di recarsi in classe e continuare l’attività lavorativa? La stragrande maggioranza di questi contratti erano in scadenza ieri. Molti di loro non prendono soldi da dicembre e rischiano seriamente di rimanere senza lavoro. Il Governo, nell’ambito del decreto Ucraina ha stanziato circa 17 milioni che verranno destinati alla copertura dei contratti di supplenza. Questo vuol dire che l’Italia si troverà in una situazione grottesca: esisteranno professori contrattualizzati, che non potranno lavorare; altri in bilico che lavoreranno al loro posto. E verranno pagati due stipendi per fare la stessa cosa. A spese dei contribuenti. Complimenti

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Paolo Colantoni