Walter Ricciardi in un’intervista a ‘Il Mattino’: “Sul mancato lockdown a ottobre 2020 è pesata la contrarietà dei sindaci”.
Walter Ricciardi in un’intervista a Il Mattino frena tutti gli entusiasmi sulla fine dello stato di emergenza. “E’ vero che sul piano giuridico questo periodo è terminato – ha detto il consigliere del ministro Speranza – ma l’allarme sanitario non è finito e bisogna mantenere tutte le misure che abbiamo attuato come mascherine, green pass, prudenza nei viaggi e distanziamento. Per sconfiggere il virus bisogna vaccinare il mondo e ancora l’obiettivo non è stato raggiunto“.
Il braccio destro del titolare della Salute ha vissuto anche i primi momenti della pandemia: “Sicuramente quello è stato il momento più critico. Io e il ministro Speranza dovevamo far capire a tutti la gravità della situazione e fortunatamente abbiamo avuto un ministro che ha capito subito il rischio ed ha agito di conseguenza. Il binomio tra politica e scienza in Italia ha funzionato bene da subito“.
Ricciardi e il suo più grande rammarico
Ricciardi ha parlato anche del suo più grande rammarico in questi due anni: “Sicuramente quello di non essere riusciti a fare il lockdown a Milano e Napoli a ottobre 2020. I sindaci erano contrari e scrissero al ministro. In realtà avremmo evitato la seconda ondata, bloccato la trasmissione dei contagi e limitato anche il terzo rialzo che ha interessato tutte le Regioni e provocato almeno 70mila morti. Io sono stato attaccato da tutti, ma ci avevo visto giusto in quel periodo“.
Ora comunque c’è un’arma in più per contrastare il virus e si chiama vaccino. “L’arrivo delle prime dose è stato il momento più bello per me in questi due anni – ha ammesso Ricciardi in questa lunga intervista a Il Mattino – avere a disposizione dei vaccini efficaci in pochi mesi non era assolutamente un risultato scontato. E sin dalle prime settimane successive alle inoculazioni si è visto come le somministrazioni hanno cambiato la storia di questa pandemia. Senza avremmo pagato un tributo enorme“.