Ucraina, il Papa tiene accesa la fiaccola della speranza. A ragion veduta

Per Francesco in Ucraina non tutto è perduto, ma al contrario bisogna tenere accesa la fiaccola della speranza. Ci sono delle ragioni ben precise, inoltre, dietro le sue affermazioni. 

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(Ansa)

Lo ha sostenuto ricevendo in udienza i membri della Fondazione Italiana Autismo, descrivendo Covid e Ucraina come due prove durissime cui bisogna rispondere impedendo che si spenga la speranza. O meglio, prendendo atto che al Covid “la pandemia da Covid-19 ha avuto un impatto molto grave soprattutto sui più fragili, sugli anziani, sulle persone con disabilità e le loro famiglie. Nelle ultime settimane poi, si è aggiunta la tragedia della guerra in Ucraina: pensiamo a quanti sono più svantaggiati”.

Tuttavia, per il Papa “stiamo attraversando un tempo di dura prova, ma la Pasqua del Signore che si avvicina ci ricorda che la morte non ha l’ultima parola. Insieme con i fratelli e le sorelle più fragili, teniamo accesa la fiaccola della speranza”, ha invitato a fare il Pontefice. Per Francesco, infatti, “in questa situazione la nostra risposta dev’essere la solidarietà, il “fare rete”. Solidarietà nella preghiera e solidarietà nella carità che si fa condivisione concreta. Di fronte a tante ferite, soprattutto dei più vulnerabili, non sprechiamo l’opportunità di sostenerci a vicenda”.

La speranza del Papa e il possibile incontro con Kirill

Una speranza, quella di Francesco, che trova radicamento anche nelle indiscrezioni delle scorse ore, in cui si è parlato in un incontro tra papa Francesco e il patriarca ortodosso di Mosca Kirill “in preparazione”. “Spero si svolga nel corso di quest’anno”, ha affermato infatti il metropolita di Volokolamsk e presidente del Dipartimento delle relazioni esterne del patriarcato di Mosc Hilarion Alfeev, rilasciando alcune dichiarazioni al canale televisivo Russia 24, nel corso del programma “Chiesa e mondo”, poi rilanciate dalle principali agenzie di stampa russe.

Simile affermazione aveva fatto il 18 febbraio l’ambasciatore russo presso la Santa Sede, Aleksandr Avdeev, nel corso di un seminario italo-russo a Genova. “Stiamo preparando il secondo incontro tra papa Francesco e il patriarca della Chiesa ortodossa russa”, aveva affermato Avdeev, aggiungendo: “Penso che l’incontro sarà molto importante e interessante, non solo per le relazioni internazionali, ma anche per lo sviluppo delle relazioni tra le due Chiese: siamo i figli di una civiltà cristiana, abbiamo dei valori morali ed etici comuni”.

Si era solo pochi giorni prima della drammatica invasione russa in Ucraina, ora però le conferme sull’incontro tra i due continuano ad arrivare. Un primo importante step è stato quella avvenuto in video il 16 marzo scorso tra Kirill e Papa Bergoglio, in cui si è parlato della crisi in Ucraina. Per l’appuntamento fisico, ancora niente è definito, e il percorso è ancora lungo prima della fissazione definitiva dell’incontro in cui i due leader spirituali possano nuovamente abbracciarsi. Nel frattempo, però, la fiaccola della speranza si accende un po’ di più.

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