Il tema dell’aumento delle spese militari ha portato ad una rottura tra Pd e M5s. Ed ora è a forte rischio una alleanza politica nel 2023.
La posizione diversa sull’aumento delle spese militari ha portato ad una frattura (insanabile?) tra Pd e M5s. I due partiti ormai da giorni litigano e sembra essere, almeno in questo momento, difficile che questa alleanza possa andare avanti ancora a lungo.
Proprio questa escalation dei grillini, scrive La Stampa, preoccupa e non poco il segretario democratico Enrico Letta. Il suo timore è che i continui litigi possano portare ad un passo indietro del premier Draghi già prima di settembre e, di conseguenza, uno scenario sicuramente differente da quello che si erano immaginati al Nazareno subito dopo l’elezione del presidente della Repubblica.
Al momento non sono previsti incontri chiarificatori tra i due leader e solo nei prossimi giorni capiremo se sulle spese militari si potrà avere una tregua almeno fino a settembre quando poi la discussione entrerà nel vivo anche in vista della prossima legge di bilancio.
Alta tensione tra Pd e M5s: alleanza a rischio?
Questa rottura tra Pd e M5s mette sicuramente a rischio l’alleanza politica in vista del 2023. Come detto in precedenza, il Nazareno nei mesi scorsi aveva immaginato un progetto a lungo termine con i pentastellati e il primo passo, in attesa delle elezioni del prossimo anno, era quello di presentarsi uniti alle prossime amministrative.
Uno scenario che, al momento, sembra essere poco probabile visto quanto successo in questi ultimi giorni. Capiremo meglio nelle prossime settimane come si evolverà il quadro politico e se i due partiti riusciranno ad arrivare ad un compromesso, ma sicuramente l’alleanza giallo-rossa rischia di finire il suo percorso già prima di iniziarlo.
In tutto questo c’è il premier Draghi che osserva da lontano e fa le sue valutazioni. E, come scritto anche da La Stampa, il timore dei partiti (in particolare del pd ndr) è che decida di fare un passo indietro perché stanco dei litigi all’interno della sua maggioranza.