Oggi l’anniversario della morte di San Giovanni Paolo II: la voce profetica

Oggi ricorre l’importante anniversario della scomparsa di uno dei più grandi Pontefici della storia della cristianità moderna, figura che ha segnato la storia anche politica del Novecento, oggi innalzato agli onori degli altari. 

Wojtyla
Wojtyla (Ansa)

Il 2 aprile del 2005 si spegneva infatti in Vaticano, all’età di 84 anni, Papa Giovanni Paolo II, al secolo Karol Jozef Wojtyla. Dopo due giorni dal peggioramento del suo stato di salute a causa di un’infezione dell’apparato urinario, Giovanni Paolo II si spense ore 21:37 di quel sabato, vigilia della Domenica della Divina Misericordia.

L’annuncio della morte venne dato dal portavoce vaticano Joaquín Navarro-Valls. Il Papa polacco nacque nel 1920 a Wadowice, nel sud della Polonia. Da giovane s’interessò di letteratura e di lingue straniere, tanto da imparare diverse lingue, che poi utilizzerò con maestria durante il suo Pontificato e nell’ambito dei suoi numerosi viaggi apostolici internazionali.

La vita di Giovanni Paolo II e le sue parole

L’ordinazione sacerdotale del giovane Karol avvenne nel 1946, mentre l’elezione a Pontefice arrivò il 16 ottobre del 1978. La sua salita al Soglio Petrino arrivava in seguito alla morte di Giovanni Paolo I, il Papa del sorriso, morto dopo solo 33 giorni di pontificato. Centrale nella figura di Wojtyla fin dal primo momento fu il fatto di essere il primo pontefice non italiano dopo 455 anni, ai tempi di Adriano VI, Pontefice nel sedicesimo secolo.

Il giorno del suo funerale, a Roma si recarono oltre tre milioni di pellegrini, in massa, affollando la città e in particolare l’area intorno alla Città del Vaticano per rendere omaggio alla salma del Papa polacco. In quel giorno anche capi di Stato di nazioni in conflitto tra loro si sedettero l’uno di fianco all’altro per ricordare questa grande figura, determinante nel mettere fine alla Guerra fredda che segnava l’umanità dalla fine della Seconda guerra mondiale.

I funerali ebbero luogo sei giorni dopo, venerdì 8 aprile 2005,celebrati dal cardinale Joseph Ratzinger, che sarà poi eletto Papa otto giorni dopo. Anche in quella data, circa 800mila pellegrini viaggiarono verso Roma per andare a dare l’ultimo saluto a Papa Wojtyła. La frase che forse più lo rappresenta, tornata alle cronache anche in questi ultimi giorni per l’accusa di strumentalizzazione della stessa da parte del Presidente Usa Biden, è quella con cui diede inizio al suo storico e magistrale Pontificato, il 22 aprile 1978.

Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa cosa è dentro l’uomo. Solo lui lo sa!”.

Wojtyla
Un santino di Wojtyla (Ansa)

In seguito alla causa di beatificazione, il 1 maggio 2011 è stato proclamato beato dal suo immediato successore Benedetto XVI. Nella storia della Chiesa, non accadeva da un millennio che un papa proclamasse beato il proprio immediato predecessore. Il 27 aprile 2014, insieme a papa Giovanni XXIII, è stato proclamato santo da papa Francesco. Oggi San Giovanni Paolo II viene festeggiato annualmente nel giorno del suo insediamento, il 22 ottobre.

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