Covid, Pregliasco controcorrente: “Omicron 2 può aiutarci”

In merito al Covid, alla nuova variante ‘Omicron 2’ e non solo, il dottore Fabrizio Pregliasco ha spiegato alcuni punti importanti sul virus. Lo ha fatto rilasciando dichiarazioni all’Adnkronos Salute

Intervista all'Adnkronos Salute per Fabrizio Pregliasco
Fabrizio Pregliasco (Ansa Foto)

Il docente dell’università Statale di Milano, Fabrizio Pregliasco, ha rilasciato una intervista ai microfoni di ‘Adnkronos Salute‘ in merito alla situazione Covid che non è stata messa per nulla alle spalle. Anche se, in questo ultimo periodo, si sta parlando solamente della nuova variante dell’Omicron, ovvero ‘Omicron 2‘. Anche se in questo caso il ricercatore ci ha tenuto a ribadire che questo virus sta agendo come un vero e proprio “booster” nei confronti di coloro che si sono sottoposti al vaccino. Queste sono state alcune delle sue parole in merito: “Se da un lato ha interrotto quel calo repentino che stavamo vivendo con la quarta ondata, dall’altra parte ci sta facendo un lavoro anche se sporco“.

Cos’ha voluto dire? Che è un virus che si diffonde molto velocemente e facilmente e svolge il ruolo di booster naturali ai vaccinati che si infettano. Ovvero? Rinforza e mantiene un elevato numero di persone con anticorpi e protezione immunitaria adeguata che per un po’ di tempo li protegge. Lo stesso Pregliasco è convinto che, a partire dal prossimo inverno, il Covid ruberà la scena all’influenza.

Covid, Pregliasco sicuro: “Omicron 2 può aiutarci

Intervista all'Adnkronos Salute per Fabrizio Pregliasco
Fabrizio Pregliasco (Ansa Foto)

Il 62enne non vede lontana una discesa della curva di contagi da Covid, soprattutto quelli che stiamo vivendo in questi giorni. Nonostante ci siano le varianti che non sono assolutamente da sottovalutare, il ricercatore ha affermato che: “Omicron 2 potrebbe continuare a rinforzare il blocco di persone immuni“. In conclusione ha voluto fare un esempio: “Dobbiamo immaginare l’andamento dell’epidemia come quello di un iceberg. Quest’ultimo si scioglie e si riallarga in funzione appunto delle varianti. 

In questo momento noi vediamo la parte sintomatica che è più grave rispetto a quella quota di persone che si sono infettate. Questo è il lavoro di Omicron 2“. Anche se in un futuro potrebbe anche non diffondersi per un po’ di tempo.

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