Roberto Baldoni, direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, in un’intervista a ‘Milano Finanza’: “In Italia diversi attacchi hacker”.
Lunga intervista a Milano Finanza per Roberto Baldoni. Il direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale ha fatto il punto sugli attacchi hacker che ci sono stati subito dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.
“In realtà l’impennata è partita dal 14 gennaio – – ha ammesso il direttore – poi naturalmente dal mese successivo sono aumentati. In particolare, sono iniziati a girare dei malware specifici per le infrastrutture ucraine. E noi, insieme a tutta la rete degli Expert europei, insieme al Cisa americano, abbiamo continuamente allertato le nostre infrastrutture critiche“.
“E’ stata una vera e propria escalation – ha aggiunto Baldoni a Milano Finanza – e bisogna dire che noi siamo nati solamente il 27 dicembre, quindi qualche settimana prima“.
In questa intervista Baldoni ha anche fatto il punto sulla cybersicurezza in Italia. “Il nostro compito è quello di mettere in piedi una prima linea insieme a tutti gli operatori economici che appartengono al pericolo di sicurezza nazionale cibernetica – ha spiegato il direttore in questa intervista – perché se dovessero attaccare servizi come il traffico aereo o il mercato finanziario avremmo dei problemi immensi“.
“Inoltre, stiamo cercando di creare una agenzia che diventi il capo fila e in qualche modo condivide una modalità preventiva tutte le informazioni che mettono a disposizione gli operatori – ha precisato Baldoni – noi durante questa crisi abbiamo avuto contatti con quelli che sono gli operatori più a rischio, a partire dagli energetici e i finanziari“.
Un piano che dovrebbe prendere forma già nelle prossime settimane e vedremo se il nostro Paese riuscirà ad adeguarsi in termini di sicurezza cibernetica agli altri Stati europei. La creazione dell’agenzia guidata da Baldoni è sicuramente un primo passo, ora non ci resta che aspettare i prossimi mesi per capire se il percorso iniziato prenderà davvero forma oppure ci sarà un passo indietro in questo senso. Ma la guerra in Ucraina ha lanciato un chiaro segnale sul tema.