Duro intervento da parte dell’ambasciatore russo in Italia, Sergey Razov, nei confronti del nostro paese. I rapporti con Mosca sono in bilico
L’ambasciatore russo in Italia, Sergey Razov, ha parlato di alcuni argomenti importanti che riguardano il conflitto in Ucraina. Ci ha tenuto a precisare che l’invio delle armi dal nostro paese alla nazione di Zelensky non è stato per nulla digerito. Lo ha fatto capire con una dichiarazione davvero molto forte: “Stanno cercando di spegnere il fuoco con il cherosene“. Queste sono alcune delle parole che ha rilasciato in una intervista al programma ‘Quarto Grado‘. Non si è soffermato solamente sulla questione armi, ma anche per quella del gas.
“La nostra richiesta è la stessa: farci pagare i rubli. Anche perché il nostro presidente Putin, al colloquio con Mario Draghi, è stato molto esaustivo. Siamo pronti a fornire tutto quello che serve secondo i volumi concordati“. Sulla questione del blocco di quasi 300 miliardi in valute estere della riserve della Banca centrale. “Si tratta di una violazione degli obblighi dei Paesi che hanno preso queste decisioni“.
Razov conferma: “Non è guerra ma operazione militare“
Ritornando all’articolo pubblicato dalla ‘Stampa‘ che ha scaturito molte critiche in Russia, Razov ha detto che il 99% dei media italiani è contro il suo paese ed il loro presidente Putin. Non tanto per la critica al leader del Cremlino, ma per un articolo che ha violato la legge: “Si parlava della necessità di uccidere un presidente che è stato votato.
I vostri giornali sono unilaterali, ma se vuoi la verità devi sentire entrambe le campane“. Anche Razov non ha mai pronunciato la parola guerra, ma “operazione militare“. Se ne stava parlando già dallo scorso anno, ma le loro proposte di sicurezza erano state rigettate da Washington ed altri Paesi della Nato.
“Putin pensa solamente alla sicurezza del proprio Stato e della sua popolazione“. Sui negoziati afferma che ci sono stati passi in avanti. Un incontro tra i due presidenti? Non lo esclude. “Quando sarà pronto il documento sia la Russia che l’Italia dovranno lavorare insieme per definire queste garanzie”. Poi una critica agli italiani: “L’ambasciata russa ed il sottoscritto veniamo visti come figure tossiche e minacciose, ma non è così“.