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Seggi aperti in Ungheria: Orban punta al quarto mandato

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Paolo Colantoni

Elezioni in Ungheria: a sfidarsi sono Orban, leader del partito Fidesz, e Peter Marki-Zav che guida la coalizione opposta

Giornata di elezioni in Ungheria, dove i seggi sono stati già aperti. In ballo il possibile quarto mandato di Orban. Gli elettori si trovano a dover scegliere se garantire la continuità al premier nazionalista o dare una chance a Uniti per l’Ungheria, una coalizione di opposizione composta da sei partiti che hanno messo da parte le proprie differenze ideologiche per fare fronte comune contro il partito Fidesz e si sono compattati dietro la figura di Peter Marki-Zay, 49 anni, conservatore moderato.

La corsa si annuncia combttuta ed equilibrata. Orban è al potere in Ungheria dal 2010. Secondo gli ultimi sondaggi il leader uscente è in leggerissimo vantaggio, con il partito Fidesz avanti. Saranno determinanti i voti degli indecisi. “L’opposizione vincerà, anche se di misura”, spiega  la vice sindaca di Budapest, Kata Tuttő, tra gli esponenti dei movimenti anti-Orban “Molte cose sono cambiate negli ultimi quattro anni: alle scorse elezioni, Fidesz non ha preso il 50%, il problema allora era stata la frammentazione dell’opposizione. Fidesz non ha più voti ora di quanti ne avesse quattro anni fa e noi ci presentiamo uniti”.

I seggi elettorali sono circa 10.200 in tutta l’Ungheria, gli aventi diritto al voto 9,7 milioni. A questi ultimi potrebbero aggiungersi circa 300 mila voti per corrispondenza da parte degli ungheresi residenti all’estero. Si eleggono 199 deputati, 106 dei quali in circoscrizioni uninominali con maggioritario secco, 93 con il sistema proporzionale con uno sbarramento del 5%. Sulla scheda proporzionale, in totale, ci sono 6 liste: oltre a Fidesz (il partito di Orban) e all’alleanza dell’opposizione Uniti per l’Ungheria (socialisti, socialdemocratici, liberali, verdi e centristi nazionalisti), c’è una lista dell’estrema destra (Movimento della Patria), un partito denominato del Cane a due code, un partito no-vax, uno finanziato da un miliardario dell’industria del porno (Movimento per la soluzione) e un alleato di Fidesz. Liste, queste ultime, che potrebbero sottrarre qualche voto all’alleanza d’opposizione. Sulla scheda uninominale, ci sono in totale 664 candidati, 6-7 per ogni circoscrizione. Per vincere, bisogna conquistare almeno 55 circoscrizioni su 106.

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Paolo Colantoni