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Politica

Covid, Al macero 200 milioni di mascherine di Arcuri

Published by
Daniele Magliocchetti

Lo stoccaggio ci costa 300mila euro al mese, lo smaltimento 700mila Ma le 2.500 tonnellate potrebbero diventare (gratis) plastica derivata

Una questione su cui vale la pena vederci chiaro. E a farlo è il quotidiano Libero. Argomento? Le tante reclamate mascherine di Arcuri che ai contribuenti sono costate davvero tanti soldi. “Quando viene stipulato un contratto basato su un presupposto che si sa essere sbagliato, lo si inficia“, dice Riccardo Truppo, esponente del partito Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni ma anche avvocato, cioè uno che non si fa intortare facilmente quando di mezzo ci sono procedure, codici e cavilli burocratici. “Per capire Truppo occorre fare un piccolo salto indietro, a metà marzo. È allora che il generale Francesco Figliuolo, il commissario straordinario per l’emergenza coronavirus, apre un bando per smaltire (leggi: bruciare) più di 200 milioni di mascherine che ci sono rimaste sul groppone. E qui, di salto, ne è necessario un altro, questa volta pure più in là nel tempo: tocca andare indietro sempre a marzo, ma di due anni fa“.

Grandi notizie per le mascherine in Italia

In quel drammatico inizio pandemia in cui manca tutto, a cominciare dalle mascherine. Il predecessore di Figliuolo, Domenico Arcuri, nominato dall’allora premier grillino Giuseppe Conte, compra quante più scorte riesce. Spesso dalla Cina. “Ne servono nelle scuole, negli uffici pubblici, nei tribunali. Ovunque. Non si può far troppe pulci, siamo in mezzo alla crisi e alla fine arriva quel che arriva: vagonate di prodotti di bassa qualità che da un lato suscitano commenti fanno divertiti (qualcuno li define “a mutanda”) e dall’altro pure imbufalire chi deve indossarli perché un conto è la scomodo, un altro la protezione (non sono certo quello di cui si ha bisogno in un’epoca similitudine)”.

Nel 2021 un totale di 218 milioni di mascherine, un totale di 2500 tonnellate

Dalle mascherine ai banchi a rotelle, la gestione flop di Arcuri © Ansa

E sono ancora lì, nei depositi. Si accumulano gli scatoloni. Uno, due, sono. Per un totale, ad aprile del 2021, di qualcosa come 218 milioni di mascherine che pesano, complessivamente, 2.500 tonnellate. Non è manco quello, il problema. Il problema è che lo stoccaggio ci costa 313mila euro al mese. E allora (veniamo ai giorni nostri), Figliuolo capisce che è ora di sbarazzarsene: d’altronde adesso non c’è più penuria, chiunque può trovare le Ffp2 in farmacia, ci siamo persino vaccinati in massa e lo stato d’emergenza, da neanche.

Il bollettino del ministero della Salute sull’andamento del Covid in Italia ci consegna 30.630 nuovi positivi (contro i 53.588 di domenica ei 30.710 di una settimana fa) e 125 decessi (contro i 118 di 48 ore fa) che portano a 159.909 le vittime totali. Il tasso di positività scende al 14,5%, in calo pure le terapie intensive, meno 6 contro meno 4. In crescita, invece, di 224 unità i ricoveri ordinari che sono in tutto 10.241. una settimana, è andato in pensione. Tuttavia anche lo smaltimento dei rifiuti ha un costo: a Roma fioccano i preventivi, il migliore è quello di A2a (società del Comune di Milano, motivo per cui Truppo ei suoi sono in prima linea a puntare il dito) che si aggiudica un affidamento per la cifra di 698mila euro più Iva. “Sembra assurdo“, commenta Truppo, “far pagare ai cittadini italiani un servizio quando potrebbero guadagnarci. È sempre meglio prevenire che curare“. Così Fratelli d’ Italia non si limita alla polemica, ma deposita, al Comune di Milano, un’interrogazione a risposta immediata: “Voglio capire”, chiosa Truppo, “se almeno il sindaco (Beppe Sala, Pd: ndr) intende intervenire, magari dando ad A2a delle indicazioni in merito

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Daniele Magliocchetti