Riccardo Mazzoni, penna de il Tempo, ha parlato della necessità di riformare i servizi segreti per garantire la cybersicurezza italiana.
Il giornalista de il Tempo, Riccardo Mazzoni, ha espresso la sua opinione in merito alla necessità di riformare i servizi segreti per garantire la cybersicurezza nazionale. Stando a quanto scritto da Mazzoni, i nostri servizi segreti erano stati estremamente cauti in merito alla possibilità che la Russia invadesse l’Ucraina. Queste le parole dei servizi segreti italiani in merito alla situazione tra i due paesi, prima che Putin invadesse l’Ucraina. “Gli ultimi sviluppi che vedono un dislocamento di una consistente presenza militare russa presso il confine fanno solo temere un aumento del rischio di incidenti e l’innesco di reazioni”. Da ciò, si era sottovalutato il problematico momento tra le due nazioni.
Ma se in Francia ci sono state delle reazioni per questa mancata previsione, in quanto Macron ha deciso di fare fuori il capo dei servizi segreti poiché non aveva previsto la guerra tra Ucraina e Russia, in Italia non ci sono state ripercussioni. Una cosa, però, è successa: il sottosegretario Gabrielli ha sollecitato il Parlamento affinché fosse attuata una riforma dei servizi segreti italiani. Questo, a causa del quadro geopolitico attuale, che comporta gravissimi rischi per la sicurezza nazionale, specie a livello informatico, almeno per ora.
Stando a Mazzoni, la riforma è urgente, in quanto il premier Draghi ha deciso di istituire l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale. Il compito di tale organo è quello di coordinare la difesa informatica e delle infrastrutture nazionali, nonché gestire i fondi europei per il digitale. Bisogna dunque colmare il ritardo nel settore della digitalizzazione, e coordinare in modo efficiente l’Intelligence italiana e l’Agenzia per la cybersecurity.
Ma quali sono i compiti dei due organi?
Se l’Intelligence si occupa di veri e propri “interventi di contrasto”, l’Agenzia per la cybersecurity italiana gestisce la prevenzione degli attacchi informatici. Serve, dunque, “un vero e proprio gioco di squadra che vede la cooperazione dei suoi diversi componenti”. Da ciò, per coordinare efficacemente questi due organi, il Copasir ha esaminato alcune modifiche al regolamento organizzativo del Dis. Tali modifiche ridefiniscono alcuni ambiti operativi in relazione al trasferimento all’Agenzia per la cybersecurity di attribuzioni in materia di dominio informatico. Per rafforzare la nostra sicurezza informatica, saranno anche cruciali i fondi del Recovery Fund, che andranno spesi intelligentemente.